Il Fisco manda 700 mila lettere a chi dichiara meno dei propri dipendenti: «C’è ancora tempo per il concordato»
Ci sono 700 mila impresari che dichiarano meno di 15 mila euro l’anno e soprattutto meno dei propri dipendenti. Sono i destinatari di altrettante lettere inviate dal Fisco per ricordare che c’è tempo fino al 12 dicembre per aderire al concordato preventivo. I 700 mila dichiarano una soglia di reddito che consente loro di rimanere sotto al minimo previsto per aderire al concordato, riporta il Sole 24 Ore. Quello inviato nella notte tra ieri e oggi è il secondo avviso arrivato alle partite Iva. Un altro era rivolto ai 2 milioni di imprenditori che non hanno usufruito del concordato preventivo biennale, con cui i lavoratori autonomi possono definire in anticipo con l’Agenzia delle Entrate il reddito da dichiarare e le tesse da versare per i due anni successivi, sulla base dei due anni precedenti.
Gli imprenditori che guadagnano meno dei dipendenti
L’amministrazione finanziaria ritiene che avere dei dipendenti e dichiarare meno di 15 mila euro l’anno sia a tutti gli effetti un’anomalia. E per questo sta mettendo in atto campagne mirate a far emergere l’evaso. Altra stranezza rilevata è quella degli imprenditori che dichiarano uno stipendio inferiore alla media dei dipendenti del settore dove operano. Altro dato che viene incrociato è il reddito minimo di settore di riferimento che viene messo in relazione con gli indici di affidabilità della categoria di appartenenza. Nel complesso, i 700 mila destinatari delle lettere rappresentano gran parte dei 900 mila italiani lavoratori autonomi che dichiarano meno di 15 mila euro l’anno.
I vantaggi per chi aderisce al concordato prima del 12 dicembre
Attualmente gli incassi del concordato si attestano sugli 1,3 miliardi di euro da fine ottobre. Il governo ha promesso a fine ottobre che questi proventi verranno utilizzati per sostenere il taglio delle aliquote Irpef. Aderire al concordato in questa fase è particolarmente conveniente, poiché consente di sfruttare il ravvedimento speciale per i periodi d’imposta tra il 2018 e il 2022. La sanatoria risulta così ancor meno onerosa per chi ha evaso, visto che non è necessario pagare sanzioni e interessi per regolarizzare la propria posizioni. È sufficiente versare almeno mille euro per ciascun periodo d’imposta per coprire Irpef e Ires.