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Gino Cecchettin sulle minacce agli avvocati di Turetta: «Inquietante e inaccettabile»

05 Dicembre 2024 - 12:14 Massimo Ferraro
gino cecchettin minacce avvocato turetta giovanni caruso
gino cecchettin minacce avvocato turetta giovanni caruso
Il padre di Giulia Cecchettin esprime la sua solidarietà a Giovanni Caruso: il legale ha presentato denuncia per i proiettili che gli sono stati recapitati in studio

«Atti come questi non rappresentano alcuna forma di solidarietà verso le vittime, anzi rischiano di offuscare a serietà del lavoro che stiamo portando avanti nella Fondazione Giulia Cecchettin». È netto Gino Cecchettin nel suo messaggio di solidarietà per Giovanni Caruso, l’avvocato di Filippo Turetta nel processo di femminicidio di sua figlia Giulia Cecchettin, che ha ricevuto in studio una busta con tre proiettili. Non è la prima volta che il legale subisce minacce, come già quando assunse l’incarico. E la famiglia di Turetta, condannato all’ergastolo dalla corte d’Assise con giudizio immediato, sono sotto sorveglianza da circa un anno. «La notizia è profondamente inquietante e inaccettabile da concepire in una società civile. Ogni forma di intimidazione o violenza, anche simbolica, è da condannare senza esitazione», ha detto Gino Cecchettin, «è solo attraverso questi principi che possiamo costruire una società più giusta e umana. Esprimo piena solidarietà all’avvocato Caruso e il mio auspicio è che le autorità facciano luce rapidamente su questo grave episodio. Esorto tutti a impegnarsi a promuovere valori di rispetto, pace e dialogo, anche nei momenti più difficili. Anche e soprattutto di dolore. Continuiamo a lavorare insieme, con fermezza e senza cedere all’odio».

Aumentato il livello di sicurezza

Caruso, dopo aver informato i carabinieri di quanto accaduto, ha presentato una denuncia. Il legale sarebbe apparso «scosso e preoccupato» per l’escalation delle minacce nei suoi confronti ma è stato rassicurato dagli investigatori che hanno attivato già da ieri la sorveglianza che vede coinvolte tutte le forze dell’ordine, con un attenzione particolare a vigilanza come obiettivo sensibile, specialmente in tre aree: l’abitazione del legale, il suo studio, e l’istituto dell’Università di Padova dove Caruso è professore ordinario di diritto penale. Squadra mobile, digos e polizia scientifica sono impegnati nell’esame del materiale repertato alla ricerca di eventuali tracce, anche biologiche, e nel cercare di ricostruire i passaggi della lettera da dove è stata imbucata fino all’arrivo allo studio di Caruso. Dopo le minacce dello scorso anno, il legale non presentò invece denuncia.

Foto di copertina: ANSA/ANDREA MEROLA

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