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M5s, al via la nuova votazione: Grillo punta sul non voto per restare garante. E dal Pd, Picierno sfotte Conte: «Come Fantozzi, è il “medio progressista”»

05 Dicembre 2024 - 18:44 Felice Florio
Il presidente pentastellato sostiene che «il mito del fondatore si sia consumato». Altolà sul simbolo: «Appartiene al Movimento, lo dico da avvocato, è impossibile che ce lo porti via»

Inception. Il Movimento 5 stelle sembra rivivere il suo sogno – o incubo ? – di emancipazione dalle sue origini. La trottola della trasformazione in partito continua a girare su se stessa, con la ri-votazione delle modifiche statutarie che si ripete a distanza di una settimana. Da questa mattina – 5 dicembre – fino alle ore 22 di domenica 8, gli iscritti dovranno esprimersi di nuovo sulla «eliminazione» della figura del garante e sugli altri punti messi in discussione durante l’assemblea costituente. Era nelle possibilità di Beppe Grillo chiedere la ripetizione della votazione. L’ha fatto e, adesso, punta sul mancato raggiungimento del quorum: per l’approvazione dei quesiti, è necessario che partecipino al voto 44.467 iscritti su quasi 89 mila. Nel match di andata, Giuseppe Conte l’aveva spuntata con il 63,24% dei votanti. Il presidente pentastellato continua a ripetere che non si tratta di «una bega personale», ma sicuramente la sua fazione è contrapposta, anzi è «disconosciuta» dal fondatore dei 5 stelle. Grillo, nel suo iconico discorso dal carro funebre, ha esortato i contiani a farsi un proprio simbolo, dichiarando la morte dell’attuale Movimento.

Chissà quanti iscritti accoglieranno il suo invito «ad andare per funghi» invece che votare. Alla votazione celebratasi pochi giorni fa, aveva partecipato il 61,23% degli aventi diritto. Conte è convinto che la comunità lo seguirà e, alla Stampa, ha affermato: «La questione è politica. Ed è semplice. Da un lato c’è il passato e dall’altro c’è il futuro. Il progetto originario, cui ci si richiama polemicamente, non c’è più da tempo. I valori, quelli sì, sono vivi, a partire dalla difesa della legalità e dall’intransigenza morale». Su Grillo, poi, ha aggiunto: «Il mito si è ampiamente consumato. L’indicatore di quello che le sto dicendo è proprio il voto degli iscritti sulla sua defenestrazione». Conte ha anche invitato il fondatore a non illudersi sulla sottrazione del simbolo: «Impossibile, perché il simbolo è del Movimento 5 stelle. Glielo dico da avvocato. Il rischio non c’è».

L’attacco di Picierno (Pd)

Conte ha anche chiarito in questi termini il posizionamento del suo Movimento 5 stelle: «La mia comunità non si definisce di sinistra, ma progressista. Quelli di “sinistra” votano la commissione Ursula, noi no. Quelli di “sinistra” mandano le armi a oltranza in Ucraina, favorendo l’escalation, noi no». Se si votasse domani, si alleerebbe con il Partito democratico? «No, se il Pd non cambia idea. È la logica conseguenza della nostra coerenza. Questi punti per noi sono assolutamente discriminanti. Sarà faticoso, ma sono fiducioso. In fondo, anche su riduzione dei parlamentari, reddito di cittadinanza, salario minimo, eravamo una voce nel deserto, poi ci hanno seguiti». A questo affondo contro i Dem ha replicato Pina Picierno. La vicepresidente del Parlamento europeo, su Instagram, ha pubblicato uno spezzone della saga di Fantozzi. E ha scritto: «Conte: “Siamo progressisti, non di sinistra”. Come il Megadirettore Galattico Duca Conte Balabam in Fantozzi, il leader dei 5 stelle inventa una nuova categoria dello spirito: il progressista non di sinistra. Un “medio progressista”, insomma». E ha allegato una emoji imbarazzata.

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