Ultimo è diventato il Primo e doppia per incassi tutti i colleghi, ma da quest’anno ha trasferito la sua cassaforte da Roma a Milano
È cresciuto in uno dei quartieri più difficili di Roma, San Basilio, dove conserva ancora la sua residenza e dove la scorsa estate il sindaco Roberto Gualtieri ha intitolato a lui un parchetto, cui aveva donato nove panchine. Non c’è dubbio che sia stata la capitale a portare al successo Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, riempendo più volte il Circo Massimo e poi lo stadio Olimpico per i suoi concerti. Ma proprio in questo 2024 quel rapporto d’amore si è in parte spezzato: Ultimo ha deciso di portare i suoi affari nella capitale del business, Milano.
Il divorzio dalla capitale e la nuova sede milanese accanto all’Ultima cena di Leonardo
Il divorzio fra Ultimo e Roma si è consumato davanti al notaio della capitale Stefano Smargiassi, che ha certificato le decisioni dell’assemblea straordinaria della Ultimo Entertainment srl con cui è stata trasferita la sede sociale dal capannone di proprietà all’interno del consorzio Casale della Cecchina a Casal Boscone a Milano, nella nuova sede a pochi passi da Santa Maria delle Grazie e all’annesso Cenacolo vinciano dove file continue di turisti si mettono in coda per ammirare l’Ultima cena di Leonardo Da Vinci.
La cassaforte condivisa con i due fratelli maggiori Valerio e Lorenzo
La Ultimo Entertainment srl è la cassaforte di Ultimo-Niccolò (classe 1996), che ne possiede il 90%, mentre un 5% a testa è dei due fratelli maggiori Valerio (classe 1992) e Lorenzo (classe 1994), anche loro residenti a San Basilio. L’oggetto sociale della srl è “attività di supporto alle rappresentazioni artistiche” e in sostanza gestisce i diritti di immagine e delle opere artistiche di Ultimo, occupandosi anche della “organizzazione, allestimento e gestione spettacoli musicali”, quindi anche dei suoi fortunatissimi tour.
Il fatturato ha superato gli 8 milioni di euro e punta ai 10 milioni nel 2024
La società di Ultimo ora trasferita a Milano conserva la proprietà della sede di Roma che a bilancio è inserita nelle immobilizzazioni materiali per 4,8 milioni di euro (varrà però di più perché già stata ammortizzata in parte negli anni precedenti). Il fatturato è di tutto rispetto: i dati più recenti disponibili indicano ricavi per 8,3 milioni di euro in crescita del 20,44% rispetto all’anno precedente e un utile di 2,18 milioni di euro in crescita addirittura del 255,54% rispetto all’anno prima. In cassa ci sono inoltre disponibilità liquide per 11,4 milioni di euro. Considerando che nel 2024 Ultimo ha riempito gli stadi di tutta Italia con il suo nuovo tour di concerti e che ora è uscito un brano, “La Parte migliore di me”, dedicato al suo primo figlio- Enea- appena nato, è assai probabile che Ultimo possa superare nell’anno la soglia dei 10 milioni di fatturato con la sua società.
Così Ultimo è diventato il Primo, doppiando Fedez, Max Pezzali e Sfera Ebbasta
Con questi numeri di bilancio Niccolò Moriconi più che Ultimo è il Primo cantante per fatturato oggi in Italia. Vale il doppio della Zdf di Fedez (4,9 milioni di euro), e anche della società di Sfera Ebbasta (3,6 milioni di euro), di quella di Max Pezzali (3,4 milioni di euro) e molto più di quella di Elodie (1,1 milioni di euro) e il confronto è quasi impossibile con altri colleghi di successo come Cesare Cremonini, i The Kolors, i Pinguini Tattici nucleari, Alfa ed Achille Lauro che pure stanno in cima alle classifiche musicali quest’anno, solo per citare alcuni dei colleghi più noti.
La sorpresa annunciata per il 2025 alle migliaia dei suoi fan di Roma
Quella piccola montagna d’oro musicale ora ha scelto Milano come forziere, ma Ultimo resterà ancorato alla sua città di nascita e forse per prevenire la piccola delusione che potrebbero provare i fan capitolini, li ha appena eccitati con un post su Instagram a proposito del suo tour 2025. “A Roma”, ha scritto, “in questi anni ho visto oltre 650.000 persone. Ho parlato a tutti voi e voi avete parlato a me. Mi hanno proposto una quarta data all’Olimpico quest’anno ma ho detto di no. Perché ho in mente per la mia città qualcosa oltre l’immaginabile, forse folle, di cui devo ancora parlare bene alle persone che ho vicino. Forse irrealizzabile, e proprio per questo…la cosa giusta in cui credere. Non smettete mai di credere alle favole”.