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Caos Romania, la Corte costituzionale annulla le elezioni presidenziali: «Possibili ingerenze russe». Il candidato filo-Putin: «È un colpo di Stato»

06 Dicembre 2024 - 21:37 Massimo Ferraro
elezioni Romania annullate Georgescu colpo di stato
elezioni Romania annullate Georgescu colpo di stato
Sulla campagna elettorale del candidato di estrema destra ha aperto un monitoraggio anche l'Ue. Prima del verdetto dei giudici aveva definito il presidente russo «patriota e capo»

Tutto da rifare in Romania: le elezioni presidenziali vanno ripetute. A due giorni dal secondo turno delle elezioni presidenziali in Romania, la Corte costituzionale ha annullato il risultato del primo turno tenutosi il 24 novembre scorso e stabilito che il processo elettorale andrà ricominciato daccapo. L’8 dicembre al ballottaggio si sarebbero dovuti affrontare la candidata filo europea Elena Lasconi e quello di estrema destra e pro Putin Calin Georgescu. Proprio sulla campagna elettorale di quest’ultimo si erano addensati forti sospetti, tali da spingere l’Unione europea ad avviare un monitoraggio sui social. In particolare TikTok, su cui Georgescu ha basato buona parte della propria campagna elettorale grazie alla quale in pochi mesi è passato da semisconosciuto a candidato di punta. E ora il candidato di estrema destra definisce la decisione della Corte un golpe: «La Romania ha preso la democrazia e l’ha calpestata. La decisione della Corte costituzionale rappresenta molto di più di una controversia giuridica. È ufficialmente un colpo di Stato», ha detto Georgescu in serata, come riferito dai media a Bucarest. La Corte ha stabilito in mattinata che per «garantire la validità e la legalità» va annullato «l’intero processo di elezione del presidente romeno». Per questo «l’intero processo elettorale» deve ricominciare. 

Le ingerenze russe nelle elezioni Romania

Prima del verdetto clamoroso dei giudici, Georgescu aveva detto che, in caso di una sua elezione a presidente, avrebbe interrotto ogni tipo di aiuto all’Ucraina. Aveva nuovamente elogiato e espresso ammirazione per Donald Trump e Viktor Orban, definendo Putin «patriota e capo». E si era detto al tempo stesso favorevole alla permanenza della Romania in Ue e Nato. Nei giorni scorsi, inoltre, il presidente Klaus Iohannis ha desecretato alcuni documenti relativi all’indagine del Consiglio supremo per la difesa, da cui emergono prove di manipolazione di Paesi stranieri sul processo elettorale. L’indiziato principale è la Russia, che avrebbe facilitato la campagna elettorale di Georgescu mettendo in moto la macchina della propaganda con migliaia di profili fake. La decisione costituisce una sorpresa per un’altra ragione. Nei giorni scorsi i voti erano stati ricontati in seguito al ricorso presentato alla Corte Costituzionale da due candidati minori. Effettuata la nuova conta, i giudici avevano stabilito che il voto fosse valido.

Foto di copertina: EPA/ROBERT GHEMENT

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