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8 ore di attesa per un ragazzo autistico al Pronto Soccorso: la denuncia della madre. Poi le scuse dell’Asl

07 Dicembre 2024 - 08:29 Ygnazia Cigna
disabile 8 ore attesa
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Il caso a Bologna dopo il post sui social di Marialba Corano, madre del ragazzo e presidente dell'Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici

Otto lunghe ore di attesa prima di essere visitato, nonostante le sue condizioni richiedessero un intervento tempestivo. Succede a Bologna, dove Edoardo, un ragazzo con disabilità grave e una rara malattia genetica, ha dovuto attendere molte ore al Pronto Soccorso senza poter accedere al protocollo Dama, il percorso rivolto alle persone con disabilità nelle strutture ospedaliere. A denunciarlo è la madre Marialba Corona, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici (Angsa). «Mio figlio, affetto da autismo grave e da una rara malattia genetica, da due settimane sta soffrendo di forti dolori causati dal reflusso, nonostante segua una terapia e una dieta specifica. Ieri siamo arrivati al Pronto Soccorso del Maggiore in condizioni di emergenza e abbiamo richiesto l’attivazione del percorso DAMA. Ci è stato risposto che “non è questo il modo giusto per attivarlo”. E in caso di urgenza? Niente da fare, ci hanno trattato come tutti gli altri pazienti. Braccialetto azzurro», scrive Corona in un post su Facebook.

Le ore in ospedale

Il risultato? Ore interminabili di attesa per il ragazzo, che non parla e non relaziona. «Ogni tanto correva, e io ho dovuto contenerlo», racconta la madre. Solo in serata è stata effettuata una tac, che ha rivelato la presenza di un bolo di cibo bloccato nell’esofago. L’intervento urgente necessario è stato rinviato alla mattina seguente, lasciando Edoardo a digiuno. Tuttavia, la giornata seguente, la madre ha denunciato che nel pomeriggio il ragazzo doveva ancora essere chiamato. «Autistico? Disabile al 100%? È uguale a tutti gli altri. Vi sembra accettabile tutto questo? In Emilia-Romagna poi… tante belle parole, ma i fatti? Quanto ancora dovremo subire?», conclude la donna.

Le scuse dell’Asl

La denuncia di Marialba ha chiamato in causa direttamente il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, e il direttore generale dell’Asl, Paolo Bordon. Quest’ultimo, attraverso una nota ufficiale, ha espresso le scuse dell’Asl «alla signora Corona e al figlio per il disagio subito». Il direttore del Pronto Soccorso, inoltre, riferisce di aver tentato di mettersi in contatto con la famiglia per comprendere meglio quanto accaduto. E Bordon ha annunciato la convocazione di una riunione con i professionisti coinvolti per chiarire l’episodio e garantire che situazioni simili non si ripetano in futuro. E ha anche ribadito che il protocollo Dama, solitamente efficace, deve essere applicato con costanza e attenzione.

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