Elezioni in Romania, l’affondo della Lega: «Annullate perché il risultato non piace a Bruxelles, precedente pericoloso»
«La Lega segue con grande rispetto e viva preoccupazione quanto sta accadendo in Romania: annullare il voto democratico perché il risultato non è gradito a Bruxelles, al politicamente corretto e a certi potenti come Soros, è un precedente allarmante e molto pericoloso». Così la Lega commenta la tesa situazione politica in Romania, dopo la decisione della Corte costituzionale di annullare i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre e di ordinare la ripetizione dell’intero processo elettorale. La decisione, arrivata a due giorni dal previsto ballottaggio tra la filo-europea Elena Lasconi e il candidato di estrema destra, Calin Georgescu, ha suscitato forti reazioni politiche.
«Un golpe»
Georgescu, noto per le sue posizioni pro-Putin e per il suo sostegno a figure come Donald Trump e Viktor Orbán, ha definito la decisione della Corte un «golpe», accusando la Romania di aver «calpestato la democrazia». Il candidato ha anche ribadito la sua intenzione di fermare gli aiuti all’Ucraina in caso di elezione e ha espresso preoccupazioni sul coinvolgimento di potenze straniere nel processo elettorale, con la Russia accusata di aver manipolato i risultati attraverso l’uso di profili fake sui social media. Il contesto è particolarmente delicato anche per via delle ingerenze russe: i sospetti su manipolazioni straniere, in particolare dalla Russia, erano già emersi in precedenza, e l’Unione Europea aveva avviato un monitoraggio sulla campagna elettorale di Georgescu, soprattutto in relazione all’uso di TikTok come strumento di propaganda.