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Ida Di Benedetto, moglie di Giuliano Urbani: «Sta per morire? No, è un bugiardo e traditore come tutti gli uomini»

giuliano urbani ida di benedetto
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L'attrice: «Sta benissimo in quella Rsa di lusso. Non è mica stato abbandonato. Le altre donne? Giusto gli ho dato qualche schiaffo»

Ida Di Benedetto, 80 anni, attrice, è la moglie di Giuliano Urbani. L’ex ministro della Cultura di Berlusconi ha raccontato che ora vive in una Rsa di Roma, nel quartiere Primavalle, dopo aver lasciato la sua Torino. «Qui è un posto tranquillo, non pensi tu a te stesso ma qualcuno lo fa per te. In questi posti ci si arriva alla fine, si viene a morire», ha detto. La moglie però non ci sta. «Ma quale morte? È un bugiardo, come sempre. Sta benissimo in quella Rsa di lusso. Mi ha tradito tante volte ma io gli voglio molto bene. Parliamo di cinema», dice a Hoara Borselli in un’intervista al Giornale. Nella quale fa a pezzi il marito.

Urbani a pezzi

Di Benedetto è tornata a vivere a Napoli, dove è nata: «Qui ci sono due cose: la città e il mare. Il mare è tutto. La città non mi è mai piaciuta». Anche perché ha subito furti e rapine: La prima cosa che mi hanno rubato è stata la macchina. Poi hanno preso di mira la mia casa. Un furto dopo l’altro. Io li odio. L’ultima rapina è stata terribile. Si sono arrampicati sul balcone. Io ero nella mia stanza, dormivo. Ho visto un’ombra. Mi sono alzata, sono andata a vedere se mio marito dormiva. Allora sono tornata verso la mia stanza ma ho sentito una spinta, un colpo fortissimo, sono caduta. Loro mi hanno spinto nella mia stanza e hanno chiuso la porta a chiave. Io sono uscita sul balcone e ho iniziato a urlare. Con la mia voce abituata a recitare nelle tragedie greche. Ci ho messo tutto quello che avevo nel petto. Nessuno si è affacciato, nessuno ho chiamato la polizia. Nessuno è venuto in mio aiuto». Ma il piatto forte della conversazione è Urbani.

Le balle degli uomini

«Non mi piace questa cosa. Mio marito ha detto sempre tante balle. Come la maggior parte degli uomini», sostiene Di Benedetto. Secondo la quale Urbani sta lì «perché ha paura di restare solo. Soffre di una forma di idrocefalia e per guarire serve la chirurgia. Ma lui per anni ha rinviato. Non voleva operarsi. Io sono stata anni senza lavorare per seguirlo. Alla fine è stato Gigi Marzullo a risolvere. Una volta lo incontrai e lui mi diede il telefono di un grande medico. Io ci parlai e il medico chiamò Giuliano e gli disse: “Venga da me il tale giorno”. Giuliano andò, e quella volta cedette e si operò. Sennò sarebbe morto». La scelta della Rsa è stata di lui. Mentre lei lo ha sposato perché «stavamo insieme da più di vent’anni. È riuscito a convincere le mie figlie che dovevamo sposarci. E loro mi hanno convinta. Io ero contrarissima. Lui voleva farlo per avere la sicurezza di essere accudito».

Il rapporto

Tra qualche giorno lo andrà a prendere con la macchina e lo porterà a Napoli per una decina di giorni: «Non è mica stato abbandonato». Mentre all’epoca in cui era ministro le battaglie del marito le piacevano: «Ma il fatto che si trovasse lì in Forza Italia no. Glielo chiesi: “Perché stai lì?”. Mi rispose: “Perché avevano bisogno di me e mi pregarono di aiutarli a creare un nuovo partito”. Mica era sempre in linea con Forza Italia. Anzi, spesso dissentiva. Alla fine litigarono. E Giuliano se ne andò». Lei, invece, è stata per anni l’amante del giornlista Pippo Fava: «È stato il grande amore della mia vita. Scriveva romanzi, faceva il giornalista, dipingeva, faceva film. Era grandioso. Lo hanno ucciso perché era contro la mafia. Lo avevano minacciato. Lo avevano avvertito. Lui girava con la pistola. Aveva paura, aveva subito già molti attentati».

I tradimenti

Dice che la moglie di Fava sapeva del loro rapporto. E che era un traditore, così come Urbani. L’ha tradita «Con quattro sceme. Potevo mica essere geloso di quelle. Dicevo: “Mi fai pena”. Giusto gli ho dato qualche calcio…». Ma non ha amato Giuliano come Pippo: «Per lui era una passione sfrenata». Ma sul ritorno a casa è categorico: «No. Non vuole venire. Sta bene lì: questa rsa è una villa grandiosa, dove hanno soggiornato Mussolini e la Petacci. Ha un grande giardino. È assistito benissimo». E quindi non è vero che vuole morire: «Macché! Non dia retta».

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