Ponte San Nicolò (Padova), quarto foglio di via per il trapper Baby Touchè: pitbull lasciato libero e insulti ai carabinieri
Il trapper Baby Touchè non potrà tornare per 4 anni nella città di Ponte San Nicolò, nel Padovano, senza autorizzazione preventiva. I poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Padova hanno notificato al 21enne, originario di Monselice, il foglio di via. Si tratta del quarto, dopo quelli di Padova, Venezia e Vicenza. I fatti per i quali il questore della provincia Marco Odorisio ha disposto il provvedimento risalgono a fine settembre quando alcuni abitanti della città di Roncaglia di Ponte San Nicolò segnalarono al 112 un cane di grossa taglia, ovvero un pitbull, nella zona della parrocchia. Raggiunto l’animale e dopo averlo preso in custodia, i militari erano riusciti a rintracciare il proprietario, che si era rifiutato di esibire i propri documenti e aveva inoltre chiamato a raccolta un gruppetto di amici, con cui aveva insultato i carabinieri. Baby Touchè, all’anagrafe Mohamed Amine Amagour, è stato così invitato a seguire le forze dell’ordine presso il vicino Comando ma, per eludere il controllo, aveva tentato più volte di allontanarsi.
In caserma poi il giovane si era denudato, aveva colpito un muro con la testa e proseguito nell’atteggiamento poco collaborativo. Quel giorno nei confronti di Amagour era scattata una denuncia per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La vicenda è quindi approdata sulla scrivania della Procura, che l’ha segnalata alla Divisione Anticrimine della Questura per condurre ulteriori approfondimenti, dai quali è stata rilevata a una «condotta antisociale» del giovane, oltre« a un potenziale pericolo per la sicurezza collettiva dovuto ai suoi comportamenti», ed è quindi stato emesso il foglio di via. Il trapper ha già molti precedenti di polizia per reati contro la persona, contro la Pubblica Amministrazione e contro il patrimonio e nei suoi confronti sono state emesse numerose misure di prevenzione personale. Questa volta niente a che vedere con la faida tra il suo gruppo e quello di Simba La Rue, che negli ultimi anni è passata dai tipici dissing della scena rap a delle vere e proprie guerra tra gang, con minacce, ronde violente, accoltellamenti e addirittura un sequestro di persona.