Svolta nella scomparsa di Daniela Ruggi, indagato per sequestro di persona “lo sceriffo” Domenico Lanza
Svolta nella scomparsa di Daniela Ruggi, la 31enne di cui non si hanno notizie da oltre due mesi a Montefiorino, nel modenese. Domenico Lanza, detto “lo sceriffo”, 66 anni, già arrestato per detenzione di armi, è ora indagato per sequestro di persona. La perquisizione nella sua abitazione e il sequestro di cellulare e auto segnano un punto cruciale nelle indagini. Secondo quanto ricostruito, infatti, Lanza è una delle ultime persone che avrebbe visto Daniela Ruggi prima della sua scomparsa, avvenuta a metà settembre. I due si conoscevano da poco e avevano un rapporto di amicizia. Daniela, descritta come una persona fragile e in difficoltà, era stata ospitata occasionalmente a casa di Lanza, che si sarebbe dichiarato disponibile ad aiutarla, permettendole di lavarsi e fornendole supporto in momenti di necessità.
Le calze e la biancheria di Daniela nella sua auto
Nei giorni scorsi, un servizio televisivo del programma Pomeriggio Cinque ha riportato nuove informazioni, mostrando Lanza mentre rivelava di custodire nel bagagliaio della sua auto calze e biancheria intima che appartenevano a Daniela. Questo dettaglio, insieme al suo racconto, ha suscitato dubbi e acceso i riflettori sulla sua figura. Convocato dai carabinieri, è stato ascoltato a lungo e, durante una perquisizione, sono state trovate alcune armi non dichiarate. Le armi, che Lanza sostiene fossero eredità del padre e non più funzionanti, hanno portato al suo arresto, sebbene la difesa insista sul fatto che si trattava di oggetti di antiquariato. L’avvocato Fausto Gianelli ha richiesto una perizia per dimostrarne l’inutilizzabilità e chiesto la scarcerazione.
La perquisizione in casa e la replica dell’avvocato
Ma questa mattina, i carabinieri del Ris hanno fatto una nuova perquisizione nella casa dell’uomo, alla ricerca di tracce che possano collegarlo alla scomparsa di Daniela. Sono stati sequestrati sia il cellulare che l’auto per ulteriori accertamenti. Dal canto suo, Lanza nega ogni coinvolgimento nella scomparsa di Daniela. E il suo avvocato ha sottolineato come l’uomo si sarebbe limitato a fornire aiuto a una persona in difficoltà, negando che ci siano state relazioni problematiche o comportamenti sospetti. La difesa rimarca che le dichiarazioni e gli oggetti mostrati da Lanza sarebbero frutto di ingenuità e non implicano alcuna responsabilità.