Trump minaccia di lasciare la Nato: «Per l’Ucraina paghino gli europei». E la Russia apre ai negoziati
Donald Trump minaccia di lasciare la Nato. In un’intervista con ABC News, il neo eletto presidente americano ha detto di considerare seriamente l’uscita degli Stati Uniti dalla Nato, qualora gli alleati non iniziassero a «pagare i loro conti». «Se non saremo trattati giustamente», ha detto, «assolutamente prenderò in considerazione questa possibilità». Non solo. In un’altra intervista rilasciata a a NBC News Trump ha dichiarato che la sua amministrazione potrebbe decidere di ridurre gli aiuti all’Ucraina, come si vocifera da tempo. Il colloquio è stato, però, registrato venerdì scorso, prima dell’incontro a Parigi di sabato sera con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ospitato all’Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron. Alla domanda diretta sul tema del possibile taglio degli aiuti all’Ucraina, l’ex presidente ha risposto con un significativo «probabilmente», lasciando intendere che un cambiamento nella politica di sostegno a Kiev è tutt’altro che escluso.
Trump a Russia e Ucraina: «Cessate il fuoco»
Nelle scorse ore Trump è tornato a ribadire il suo appello per un «cessate il fuoco immediato» in Ucraina e per l’avvio di negoziati e ha affermato che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, «vorrebbe concludere un accordo» con Mosca per mettere fine al conflitto. In un post su Truth che parte dagli eventi in Siria, il presidente eletto degli Stati Uniti, che ieri ha visto a Parigi Zelensky, scrive: «Dovrebbe esserci un cessate il fuoco immediato e dovrebbero iniziare i negoziati. Troppe vite sono state sprecate inutilmente, troppe famiglie sono state distrutte e, se continua così, può diventare qualcosa di molto più grande e di molto peggiore. Conosco bene Vladimir. È il momento di agire. La Cina può aiutare. Il mondo sta aspettando!». Nel post, Trump ricorda che la Russia conta «600mila soldati morti o feriti in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e che potrebbe andare avanti all’infinito..Allo stesso modo, Zelensky e l’Ucraina vorrebbero fare un accordo e fermare la follia. Hanno perso in modo ridicolo 400.000 soldati e molti più civili».
L’opinione di Trump sulla situazione siriana
«Assad non è più lì, è fuggito dal suo Paese. Il suo protettore, la Russia, la Russia, la Russia, diretta da Vladimir Putin, non intende più proteggerlo. Mosca ha perso ogni interesse per la Siria a causa dell’Ucraina, dove quasi 600.000 soldati russi sono feriti o morti in una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare e che potrebbe durare in eterno».
Il Cremlino: «Zelensky cancelli il divieto ai negoziati»
Le dichiarazioni di Trump sono arrivate all’attenzione del Cremlino, che ha sottolineato come il presidente Vladimir Putin sia «aperto ai negoziati di pace» sull’Ucraina. Il portavoce Dmitry Peskov ha voluto tuttavia ricordare che le condizioni poste dalla Russia per la cessazione delle ostilità «sono state chiarite già a giugno», in un discorso di Putin al Ministero degli Esteri russo. Altrimenti detto, qualsiasi trattativa dovrebbe prendere in conto «le realtà che emergono sul terreno». Secondo Peskov, comunque, la Russia «è aperta ai negoziati sull’Ucraina e accoglie con favore le iniziative di pace provenienti principalmente dai paesi del Sud del mondo». Il problema è invece, secondo Mosca, che «è l’Ucraina che ha rifiutato e continua a rifiutare i negoziati. Zelensky, con il suo decreto, ha vietato a se stesso e alla sua amministrazione qualsiasi contatto con la leadership russa». Peskov insomma accusa Zelensky di rifiutare il dialogo e dice che se vuole facilitare i negoziati dovrebbe annullare il decreto che vieta qualsiasi trattativa con la Russia di Putin.