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Margaret Spada morta per una rinoplastica, il fidanzato: «Stava male, non mi fecero entrare. Poi ci offrirono auto e hotel»

08 Dicembre 2024 - 20:40 Alba Romano
La ricostruzione di Salvatore Sferrazzo sul sulla tragedia in uno studio di Roma: «Mi chiamarono per calmarla, poi fui allontanato»

«I medici Procopio si sono offerti subito di pagarci le stanze dell’albergo a me e ai genitori di Margaret. Oltre a un’auto». È quanto ha raccontato agli inquirenti Salvatore Sferrazzo, fidanzato di Margaret Spada, la giovane morta un mese fa in seguito a un intervento di rinoplastica effettuato a Roma. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti dei due medici Marco e Marco Antonio Procopio, titolari dello studio dove la ragazza ha subito l’intervento fatale. Il fidanzato di Margaret, Salvatore Sferrazzo, ha ricostruito le ultime ore trascorse insieme e il tragico momento in cui la situazione è precipitata. Il 4 novembre, poche ore prima del dramma, i due avevano pranzato in un centro commerciale non lontano dallo studio medico. «Abbiamo mangiato al Burger King: lei ha consumato metà panino e delle patatine. La segretaria ci aveva rassicurato che avrebbe potuto pranzare tranquillamente» ha raccontato il ragazzo agli inquirenti, secondo quanto ricostruisce la Repubblica.

«Ho visto Margaret con un tubo in bocca, ma non mi hanno fatto entrare»

Dopo pranzo, i due si erano diretti allo studio dei Procopio per l’intervento, previsto nel primo pomeriggio. Tutto sembrava normale, fino a quando, poco dopo la somministrazione dell’anestesia, Margaret ha cominciato a sentirsi male. Salvatore ha ricevuto una chiamata urgente da Marco Antonio Procopio: «Mi ha detto che Margaret era agitata e che dovevo aiutarla a calmarsi» ha spiegato il giovane che, però, non è stato autorizzato a entrare nella sala operatoria. «Mi sono avvicinato alla sala, ma mi hanno portato via e mi hanno offerto un caffè. Ho capito che qualcosa non andava e mi sono affacciato alla sala: Margaret aveva un tubo in bocca perché stava rimettendo, e altre persone le sollevavano le gambe», ha ricordato Salvatore. Poco dopo, la giovane è stata trasportata d’urgenza in ambulanza al Sant’Eugenio. Nonostante gli sforzi dei medici, le sue condizioni sono peggiorate e il 7 novembre Margaret è deceduta. L’indagine, condotta dal pm Eleonora Fini e dai carabinieri del Nas, mira a chiarire eventuali errori nella gestione dell’intervento e delle successive complicazioni.

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