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Le bevande zuccherate sono più rischiose per il cuore dei dolci solidi – Lo studio

09 Dicembre 2024 - 12:27 Gemma Argento
bevande zuccherate rischi salute malattie cardiovascolari
bevande zuccherate rischi salute malattie cardiovascolari
La ricerca su oltre 70mila persone monitorate per 20 anni ha fornito dati su tre classi di consumo di zucchero, quello liquido sembra aver prodotto più diagnosi di malattie cardiovascolari tra cui infarti e ictus

Sorseggiare zucchero può essere più rischioso che morderlo. Secondo il nuovo studio sull’impatto dell’assunzione di zucchero per la salute del cuore pubblicato su Frontiers Public Health, consumare regolarmente bevande zuccherate rispetto a dolci solidi equivale a un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiovascolari. «Non tutto lo zucchero è uguale», spiega Suzanne Janzi, ricercatrice della Lund University e una delle autrici dello studio. «La scoperta più sorprendente – continua – è proprio la relazione divergente tra le diverse fonti di zucchero aggiunto e il rischio di malattie cardiovascolari, un contrasto che evidenza l’importanza di considerare non solo la quantità di zucchero consumato ma anche la sua fonte e il suo contesto di consumo». 

Le bevande zuccherate e il collegamento alle malattie: lo studio con quasi 70mila persone monitorate per più di venti anni

Dal 1997 al 2019, l’indagine del team di ricerca di Lund, in Svezia, ha seguito quasi 70mila cittadini, analizzando le loro abitudini alimentari. Il campione di persone è stato scelto rimuovendo i fattori di rischio indipendenti per le malattie cardiovascolari ed esaminando tre classi di consumo di zucchero: bevande gassate, dolci al miele e prodotti di pasticceria. In parallelo, l’analisi si è concentrata su sette malattie cardiovascolari: due diversi tipi di ictus, infarto, insufficienza cardiaca, aneurisma aortico, fibrillazione atriale e stenosi aortica. Nel corso dello studio, circa 26.000 partecipanti hanno sviluppato almeno una di queste condizioni. «I partecipanti sono stati monitorati fino al decesso», spiega la ricerca, «i dati raccolti sono stati successivamente scomposti tra i differenti consumi di zucchero, evincendo come la tipologia di assunzione abbia influenzato il rischio delle diverse patologie». 

Di quali patologie si tratta e perché c’entrano le bevande zuccherate

Sebbene la maggior parte degli organismi di salute pubblica mondiali raccomandino di limitare il consumo di zucchero per migliorare le funzionalità del nostro organismo e difendere un’alimentazione il più possibile equilibrata, in precedenza ci sono state prove limitate per ciò che riguarda l’impatto dell’assunzione di zucchero sulle malattie cardiovascolari. Le patologie di cui parla la ricerca, «ictus, aneurisma, insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale», risultano tra le principali cause di morte e malattia in Europa. Dietro a questo rischio ci sarebbe dunque anche il consumo regolare di bevande zuccherate. Una delle ragioni principali è che quelli liquidi non saziano quanto quelli solidi, portandoci inconsapevolmente a esagerare con le quantità. «Non solo», aggiunge Janzi, «la percezione che abbiamo della bibita è meno impattante dell’idea di assumere dolci e pasticcini, consumati spesso in occasioni particolari. Mentre le bibite fanno spesso parte di pasti giornalieri».

Zuccheri solidi, il consumo sporadico è più salutare dell’astinenza

Un dato curioso emerso dallo studio è che un consumo sporadico di dolci potrebbe essere meno rischioso per la salute cardiovascolare rispetto a un’astinenza totale. «La totale assenza di dolci potrebbe riflettere i comportamenti dietetici sottostanti», spiegano i ricercatori. «Gli individui che consumano pochissimo zucchero potrebbero avere diete molto restrittive o limitarlo a causa di condizioni di salute preesistenti», ha suggerito Janzi. «Su questo il nostro studio osservazionale non può stabilire la causalità, ma questi risultati suggeriscono che l’assunzione di zucchero estremamente bassa non può essere necessaria o benefica per la salute cardiovascolare». 

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