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L’uomo accusato di aver stuprato con la moglie il padrone di casa: «Ce lo ha chiesto lui e adesso rischio la condanna»

violenza sessuale padrone di casa cogne
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La moglie si è tolta la vita in carcere. «L'ha corteggiata, io ho avuto rapporti con lui per vendicarla»

Un uomo di 57 anni di Caltanissetta è accusato di aver violentato il padrone di casa insieme alla moglie. Che è morta suicida in carcere ad Aosta in attesa del processo. Antonino, difeso dall’avvocato Massimo Bellini, lo avrebbe anche filmato. Era stato arrestato a marzo. Ora è stato scarcerato con obbligo di dimora in Sicilia. La coppia avrebbe preso in affitto nel giugno 2023 uno degli appartamenti di proprietà del valdostano. L’uomo sarebbe stato costretto in almeno una decina di episodi a subire atti sessuali. L’accusato si difende oggi in un’intervista rilasciata a Luca Monaco per l’edizione torinese di Repubblica: «Sono pentito, ma non gli ho mai fatto violenza. Lui ci ha affittato casa nel giugno del 2023, dopo poco ha iniziato a corteggiare sia me che mia moglie, sapeva benissimo che c’erano le telecamere in casa».

Bunga bunga

«Le avevo installate proprio in virtù dei suoi strani comportamenti. Adesso che mia moglie è morta la mia vita è finita. Ci siamo salutati il 26 marzo, quando ci hanno portati in carcere ad Aosta. Non l’ho più vista, ma ci siamo scritti fino al giorno prima che si uccidesse. Da allora anche io ho tentato più volte di togliermi la vita», aggiunge. Spiega che si erano trasferiti a Cogne perché «io e mia moglie adoriamo la montagna. Abbiamo iniziato ad andare a Cogne nel 2019. È un paese piccolo, trovare casa non è facile. Così, consultando il sito dell’ente del turismo di Cogne, avevamo trovato il contatto del signor Mario: affittava degli appartamenti. Ne abbiamo preso uno e abbiamo iniziato a frequentare Cogne nel periodo di Natale. Ce ne siamo innamorati. Visto che posso lavorare in smart working, a un certo punto abbiamo deciso di trasferirci».

L’appartamento di Mario

A quel punto sono entrati in un appartamento di Mario: «Abbiamo fatto una scrittura privata e nel giugno del 2023 siamo entrati in casa. Dopo poco, una domenica, Mario mi ha chiamato dicendo che doveva passare da noi. In precedenza aveva già iniziato a fare apprezzamenti sia a me che a mia moglie: “Come siete belli”, e cose del genere. Quel giorno viene a casa e mi fa: “Che ne dici se facciamo sesso? Perché io con mia moglie non ho più rapporti». E poi: «Quel giorno mi ha messo le mani nei pantaloni. Gli ho detto, “Mario, guarda che ci sono le telecamere: dove vuoi arrivare? Non sono abituato a fare queste cose”. Lui mi ha risposto: “Me ne frego delle telecamere”. E a luglio abbiamo avuto il primo rapporto».

L’acido muriatico

E ancora: «Mi dispiace per le frasi aggressive, come il ‘bunga bunga’. Ma quando mia moglie per esempio dice “Fagli bere l’acido muriatico” è perché lui aveva tentato per due volte di avere dei rapporti con lei. Maria era molto arrabbiata per questo. Era lui che ci cercava e io, con mentalità da siciliano, mi sforzavo mentalmente di riuscire avere rapporti con lui per vendicare l’onore di mia moglie. Lo so che è complicato da capire, ma è così». Racconta: «Lui prima mi cercava sessualmente, poi quando sapeva che c’erano le telecamere diceva “no”. Ma era lui a cercarci. Se davvero l’avessi violentato sarebbe andato a denunciarmi subito. Invece prima veniva a casa, poi ci accompagnava con il furgoncino a fare la spesa o a cambiare la bombola del gas. Mi faccia spiegare meglio».

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