Napoli, spunta una vagina enorme accanto all’opera (fallica) di Gaetano Pesce: «Una provocazione femminista». Ma viene rimossa
È spuntata in piazza Municipio a Napoli, seppur per un’ora sola, un’installazione artistica a forma di vagina, attirando attenzione e polemiche. Si tratta di un’opera dell’artista e attivista milanese Cristina Donati Meyer, realizzata come «risposta femminista» all’installazione di Gaetano Pesce, presente nella stessa piazza da circa due mesi e già oggetto di discussioni per le sue sembianze falliche. L’opera di Meyer, una grande vagina intitolata La grande bellezza, è stata già rimossa dalle forze dell’ordine perché priva di autorizzazione. «Non ci deve essere una prerogativa maschile nell’arte pubblica», ha dichiarato l’artista, spiegando le motivazioni dietro la sua installazione. «Siamo stufe di tutti questi uomini e di questo patriarcato e vogliamo più spazio per celebrare le grandi bellezze». La sua azione si inserisce in un filone di critica che, nei mesi scorsi, aveva già investito l’opera di Pesce.
Non un caso isolato
L’installazione di Meyer non è un gesto isolato. Meyer, infatti, è nota per il suo attivismo e non è nuova a provocazioni legate alle opere di Gaetano Pesce. Nel 2019 aveva lanciato vernice rossa su Maestà sofferente, un’opera dell’artista dedicata alla violenza contro le donne. Quest’ultima è una scultura rappresentava una poltrona dalle sembianze femminili, trafitta da 400 frecce e accompagnata da una sfera-poggiapiedi legata con una catena, simbolo di oppressione. Ora, a Napoli la provocazione di Meyer si è fatta ancora più diretta. L’artista ha voluto contrapporre una rappresentazione femminile iconica alla visibilità maschile che, come denunciato dall’artista, domina (anche) l’arte pubblica. Tuttavia, La grande bellezza ha avuto vita breve: è rimasta esposta per circa un’ora prima di essere rimossa.
Il sindaco di Napoli difende l’artista
L’episodio ha attirato anche l’attenzione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha preso posizione a favore della libertà espressiva dell’artista milanese. «Credo che l’arte, soprattutto quella contemporanea – ma non solo se noi pensiamo anche all’arte classica, quando era contemporanea nelle sue epoche – è stata sempre conflitto, provocazione, dibattito. Quindi vedo l’iniziativa in maniera positiva», ha dichiarato il primo cittadino. «Il fatto che un’artista sia venuta da Milano per esprimersi qui è un segnale positivo: significa che Napoli è tornata al centro del dibattito culturale del Paese», ha concluso.