Ortomercato Milano, così le famiglie risparmiano sulla spesa: «E possiamo permetterci un ristorante»
«I milanesi comprano di meno da me e dai colleghi perché anche se galleggiano con i soldi, o peggio anche se iniziano già a scivolare, non concepiscono la rinuncia alla cena fuori casa del sabato». La critica, questa sì senza sconti, è di Giorgio Perego, un commerciante dell’Ortomercato di Milano. Il 68enne con il Corriere parla di una tendenza che, secondo lui, va avanti da anni: «Durante la settimana si accontentano delle buste di insalata da 0,99 euro al supermercato, non cucinano, così da tenersi un tesoretto per il ristorante».
La merce invenduta, la carenza di personale e i ristoranti pieni
L’Ortomercato è tra i mercati all’ingrosso gestiti dalla società Sogemi. Quello di via Cesare Lombroso è il più grande d’Italia. Una cassetta di arance viene 7 euro, una di zucchine 8, le mele e le pere vanno via a 5. Insomma, le occasioni per tutte le tasche ci sono. Ma tra i diversi mercati che aprono per i privati solo il sabato mattina c’è carenza di personale. Si cercano anche figure a giornata che possano risolvere la mancanza di forza lavoro. La percezione però è che i milanesi non rinuncino ad affollare i locali il sabato sera: «Stiamo discutendo dell’argomento non sulla base di dati scientifici bensì di un sentimento popolare. Ciò premesso, sì, una coccola, una carezza che ci si concede, e non bisogna vederci profili negativi, al contrario», chiarisce il sociologo Mauro Ferraresi intervistato da Andrea Galli sul Corriere.