Morti bianche, in arrivo un nuovo reato di omicidio sul lavoro. Il viceministro Sisto: «Aggravanti per chi sbaglia e sconti di pena per chi è in regola»
È in arrivo una proposta di legge per inserire una nuova fattispecie di reato di omicidio sul lavoro. Lo ha annunciato Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, ospite a Tagadà. La proposta del governo è stata elaborata nell’ambito dei lavori della commissione del ministero che si sta occupando delle norme sulla sicurezza del lavoro, che saranno presentate a breve. Una delle principali novità riguarderà proprio la proposta di una nuova fattispecie di reato di omicidio sul lavoro, che conterrà specifiche aggravanti per chi non rispetta gli obblighi di prevenzione. «Chi avrà posto in essere tutte le condotte di protezione dei lavoratori ed avrà adottato un efficace modello organizzativo 231 potrà beneficiare di un trattamento premiale, ferma la piena responsabilità per il risarcimento del danno. È una normativa che propone una severa componente sanzionatoria ma, nel contempo, cerca efficacemente di prevenire gli infortuni», ha spiegato Sisto a Tagadà.
La proposta di legge del governo
L’annuncio del viceministro alla Giustizia arriva all’indomani della strage di Calenzano, dove un’esplosione al deposito dell’Eni è costata la vita a cinque lavoratori e ha prodotto ingenti danni ambientali ed economici ancora da calcolare. La proposta a cui sta lavorando il ministero della Giustizia dovrebbe essere presentata giovedì 12 dicembre e prevede, come si suol dire, un bastone e una carota. Il bastone colpirà (metaforicamente) quei datori di lavoro che non hanno rispettato gli obblighi di legge sulla prevenzione del rischio e la sicurezza del lavoro, che in caso di morte bianca si vedranno riconosciute delle aggravanti. La carota è destinata invece a quelle aziende che hanno «un modello organizzativo gestionale idoneamente ed efficacemente implementato», che darà accesso a «sconti di pena, fermo il risarcimento del danno pieno al cento per cento». La speranza è di invertire il trend negativo del 2024 in Italia, in cui finora – secondo i dati Inail – sono morte quasi 900 persone sul lavoro, in aumento rispetto agli anni precedenti.
In copertina: Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto (ANSA/Fabio Cimaglia)