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«In Siria Erdogan ha umiliato Putin»

10 Dicembre 2024 - 08:43 Redazione
siria erdogan umiliazione putin
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L'ex generale dell'Fsb Evgenij Savostyanov: l'ha cacciato dal Caucaso del Sud, gli ha chiuso il Bosforo, lo ha fatto aspettare ai loro incontri

«Per Vladimir Putin, la Siria è il simbolo della sua autoaffermazione come leader globale. Ma per la Russia, la Siria di Assad era un inutile fardello che richiede un enorme dispendio di forze militari, politiche ed economiche, senza dare nulla in cambio». A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex generale dell’Fsb Evgenij Savostyanov. Secondo Savostyanov la caduta di Assad per Putin «è soprattutto una colossale umiliazione personale, ricevuta in primo luogo da Recep Erdogan, che già lo aveva umiliato altre volte. Erdogan l’ha cacciato dal Caucaso del Sud, gli ha chiuso il Bosforo, lo ha fatto aspettare ai loro incontri. Il presidente turco è consapevole di quanto la Russia sia indebolita dalla politica ambiziosa di Putin».

Quanto alle ricadute per Mosca Savostyanov sottolinea che «sul piano militare e politico non ce ne sono molte. Le nostre basi in Siria non consentono di risolvere nessun compito importante, soprattutto ora che la Turchia ha chiuso l’accesso delle navi militari al Mar Nero». Poi aggiunge: «Se avesse potuto, Putin avrebbe salvato Assad. Ma oggi, impegnare qualunque risorsa in un altro scenario è quasi impossibile. Nel futuro immediato, il cambio di regime in Siria è invece vantaggioso per la Russia: si risparmiano mezzi, si può rinforzare il contingente in Ucraina».

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