Siria, trovato il corpo dell’attivista Mazen al-Hamada. Era nel carcere dell’orrore di Sednaya
Il corpo dell’attivista Mazen al-Hamada è stato ritrovato nel carcere di Sednaya, in Siria. A riportare la notizia è Middle East Eye. al-Hamada era uno degli attivisti antigovernativi più importanti. Per anni ha denunciato gli abusi della struttura di Sednaya. Lì fu imprigionato nel “mattatoio umano” per oltre un anno e mezzo, con l’accusa di aver tentato di introdurre illegalmente latte in polvere per neonati nel 2012. Finito dietro le sbarre più volte, durante gli anni della rivolta siriana nel 2011 e 2012, per anni ha parlato degli abusi fisici, mentali e sessuali subiti in prigione. Dopo il rilascio nel 2014 ottenne asilo politico in Olanda, continuando la sua missione di sensibilizzazione contro le torture e le violazioni dei diritti umani nel regime di Bashar al-Assad. Aveva deciso di tornare a Damasco all’inizio del 2020. Nonostante i suoi amici glielo avessero sconsigliato. Sosteneva di aver avuto garanzie, che non era nella lista dei ricercati del governo, ma venne in realtà arrestato e di lui si erano perse le tracce. Fino ad oggi. Sul corpo di Mazen al-Hamada sono stati rilevati segni di tortura. In molti oggi sui social ricordano la sua intervista quando, tra le lacrime raccontava delle torture. La sua storia fu raccontata in uno speciale del Washington Post. «È come se qualcuno perdesse un genitore il giorno delle nozze», ha commentato a Middle East Eye Badawi al-Mugharbel, un caro amico di Mazen al-Hamada.
December 9, 2024