Corea del Sud, in arresto i vertici della polizia. L’ex ministro della Difesa tenta il suicidio in carcere
Il capo della polizia nazionale della Corea del Sud e quello di Seul sono stati arrestati per il loro ruolo nell’applicazione del decreto sulla legge marziale dichiarato il 3 dicembre dal presidente Yoon Suk-yeol. Provvedimento che poi il parlamento ha bocciato. L’opposizione, che ha la maggioranza nell’Assemblea nazionale, torna ora alla carica con la seconda richiesta di impeachment contro il leader Yoon, dopo che la prima non ha raggiunto il quorum.
L’ex ministro della Difesa arrestato ha provato a suicidarsi
Anche l’ex ministro della Difesa Kim Yong Hyun è stato arrestato con l’accusa di insurrezione dopo che un tribunale di Seul ha approvato la misura cautelare nei suoi confronti per il ruolo chiave ricoperto nell’imposizione della legge marziale. Kim, riporta l’agenzia coreana Yonhap, mentre era detenuto ha anche tentato di togliersi la vita. Secondo quanto hanno fatto sapere le autorità, l’ex ministro della Difesa avrebbe provato a impiccarsi legando insieme la biancheria intima all’interno di un bagno del centro di detenzione di Seoul Dongbu, nella parte orientale di Seoul. «Le cure mediche hanno mostrato che era in condizioni stabili, senza anomalie, ed è attualmente detenuto in condizioni normali», hanno comunicato fonti governative. Per gli inquirenti sarebbe stato l’allora ministro della Difesa a proporre a Yoon la dichiarazione della legge marziale. Sempre Kim avrebbe ordinato il dispiegamento di truppe nella sede dell’Assemblea nazionale e nella sede della Commissione elettorale nazionale.
In copertina: EPA/SHAWN THEW I L’allora ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong Hyun e il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ascoltano una traduzione durante una conferenza stampa congiunta al Pentagono di Arlington, Virginia, USA, il 30 ottobre 2024.