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Luigi Mangione, la spondilolistesi alla schiena, l’operazione fallita, i problemi con le donne: ecco perché ha ucciso il Ceo di UnitedHealthCare a New York

luigi mangione operazione schiena malattia killer ceo new york
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Soffriva da bambino di spondilolistesi. Un incidente sul surf aveva peggiorato le sue condizioni. Poi l'intervento dei medici senza risultati. E i rapporti difficili con l'altro sesso

Luigi Mangione si dichiarerà non colpevole per le accuse che deve fronteggiare in Pennsylvania. E secondo il suo avvocato Thomas Dickey «non ci sono prove» contro il 26enne accusato dell’omicidio del ceo di UnitedHealthCare Brian Thompson a New York. E mentre Amazon blocca la vendita di merchandising a lui ispirata, il movente dell’assassinio emerge dal manifesto di due pagine che aveva con sé al momento dell’arresto. Una malattia alla schiena (la spondilolistesi) che aveva da bambino. Un incidente di surf che aveva peggiorato le sue condizioni. E un’operazione che non aveva risolto nulla. «Non poteva più avere rapporti intimi con le ragazze», ha rivelato un suo amico. Dopo l’intervento del luglio 2023 in cui gli vengono impiantati quattro chiodi nella colonna vertebrale inizia il suo precipizio.

La spondilolistesi e l’operazione alla schiena

La spondilolistesi è una malattia che provoca la degenerazione artrosica delle vertebre lombari. Le cause possono essere traumi alla colonna vertebrale, degenerazione delle articolazioni oppure congenite. Per questa malattia Mangione provava un dolore cronico. L’operazione avrebbe dovuto essere risolutiva. Aveva anche postato su X la radiografia dei quattro chiodi impiantati nella spina dorsale. Ma non è andata come si aspettava. Prima, Luigi si era trasferito da San Francisco a Honolulu nelle isole Hawaii. Qui era finito per una settimana a letto dopo una lezione di surf. Con lui c’era l’amico RJ Martin. Proprio lui ha detto ai giornali che la malattia «gli impediva» di avere rapporti con le donne. Anche se secondo un’altra versione questo accadeva a causa di problemi relazionali derivati.

L’omicidio del Ceo e il manifesto

Nel luglio 2023 l’operazione che non è risolutiva. Anzi, sembra peggiorare la situazione. E lui taglia i ponti con la sua famiglia. La madre Kathleen presenta denuncia per la sua scomparsa. Gli amici gli scrivono sui social: «Stai bene? Avevi promesso di venire al mio matrimonio». Ma lui non risponde. Però legge. Su Goodreads dà quattro stelle di recensione al manifesto di Unabomber “Industrial Society and its Future”: «Facile liquidarlo come un folle, per non affrontare i problemi scomodi che identifica. Ma è semplicemente impossibile ignorare quanto si siano rivelate preveggenti molte delle sue previsioni sulla società moderna». Scompare. Poi ricompare il 4 dicembre alle 6 e 44 del mattino fuori dall’Hilton Hotel a Manhattan. Con una pistola in mano. Per uccidere Thompson. E nel suo manifesto critica espressamente la UnitedHealthcare.

“Deny, Defende, Depose”

Poi denuncia le aziende che «continuano ad abusare del nostro Paese per ottenere immensi profitti, semplicemente perché gli americani glielo permettono. Francamente questi parassiti se lo meritavano, continua. Sempre il suo ex compagno di stanza alle Hawaii ricorda le discussioni su come «migliorare il mondo» e le discussioni sul sistema sanitario. Fino al 2023 Mangione aveva lavorato come programmatore informatico presso una società californiana, la TrueCar. Era il primo della classe all’High School del Maryland. Il nonno era un immigrato italiano di prima generazione. Aveva costruito un impero immobiliare a Baltimora con cliniche, campi da golf e resort. È morto nel 2017. Nicholas era nato in una famiglia povera della Little Italy. Aveva fatto il muratore e si era arruolato nella Navy finendo nel Pacifico a combattere.

«Questi parassiti se lo meritavano»

Poi aveva usato il G.I. Bill per andare al college. Ed era diventato proprietario del Turf Valley Resort, l’Hayfilelds Country Club di golf. Oltre che della casa di riposo per anziani Lorien Health Services, dove il nipote aveva poi lavorato come volontario nel 2014. Luigi invece aveva avuto un’istruzione da privilegiato: la Gilman School di Baltimora da 40 mila dollari all’anno. Il giorno della graduation è scelto come “valedictorian”, lo studente a cui viene affidato l’ il discorso per ispirare il futuro dei compagni: «Avere grandi idee non è abbastanza per innovare. Serve anche un coraggio incredibile per esplorare l’ignoto e tentare cose nuove», dice. Poi la laurea alla University of Pennsylvania, elite dell’Ivy League. Prima aveva creato una compagnia di videogiochi Approar Games e al college il club Upgrade. Aveva lavorato Firaxis Games. Tra i giochi apprezza “Among Us”, dove i partecipanti giocano a fare gli assassini in fuga.

«Completamente fuori dalla realtà»

Ieri notte ha urlato fuori dal tribunale ai giornalisti la frase «completamente fuori dalla realtà e un insulto all’intelligenza del popolo americano». Il riferimento dovrebbe essere al sistema della sanità in Usa e alla copertura delle spese mediche, uno dei grandi problemi degli americani, alle prese con costi spesso insostenibili. Lo hanno arrestato in un fast food di Altoona in Pennsylvania quasi per caso. «È stato il mio amico Mike che a un certo punto mi ha detto: ehi, quello assomiglia allo sparatore di New York. Ma noi stavamo pensando a una battuta e abbiamo riso- A quel punto il dipendente del McDonald’s, che aveva sentito i nostri discorsi, ha deciso di chiamare la polizia e segnalare una presenza sospetta», ha raccontato a Fox News e Bbc un cliente. «Lui sapeva che vedersi con una persona e avere rapporti fisici non era possibile», ha raccontato RJ Martin.

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