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I vaccini antinfluenzali non causano la Covid: la disinformazione di Kennedy Jr.

11 Dicembre 2024 - 09:50 Juanne Pili
Una vecchia clip mostra la confusione di Kennedy Jr. in merito ai vaccini antinfluenzali e ai casi gravi di Covid negli anziani

Circola un video risalente a un dibattito di almeno quattro anni fa (video integrale e trascrizione qui), dove Robert Kennedy Jr sconsiglia i vaccini antinfluenzali, perché «sei studi importanti» dimostrerebbero che «non solo ti prepara all’influenza, ma ti prepara anche al Coronavirus». Vediamo perché si tratta di affermazioni fuorvianti.

Per chi ha fretta:

  • In un filmato di quattro anni fa Kennedy Jr. afferma che i vaccini antinfluenzali sarebbero pericolosi e inefficaci.
  • Kennedy cita chiaramente come fonte un articolo di Greg Wolff e accenna ad altre revisioni che collegherebbero i vaccini ai decessi Covid tra gli anziani.
  • Il paper di Wolff non dimostra affatto le tesi di Kennedy Jr., come ha dovuto precisare lo stesso autore in una nota.
  • È normale trovare anziani già vaccinati contro l’influenza tra i casi gravi Covid, si tratta infatti di una correlazione spuria.
  • Kennedy Jr. viene incalzato da un giurista, Dershowitz, il quale mette in evidenza le sue ambiguità in merito ai vaccini,

Analisi

Il segretario designato da Donald Trump a guidare la Sanità americana – considerato un punto di riferimento del movimento No vax – si esprimeva sui vaccini antinfluenzali in piena pandemia nel seguente modo, ben riassunto nelle condivisioni in oggetto:

NON FATE IL “VACCINO” ANTINFLUENZALE.
ASCOLTATE ATTENTAMENTE.
Mai fatto un vaccino antinfluenzale. Vi consiglio di fare lo stesso.
Robert Kennedy Jr
“Il Pentagono ha pubblicato un articolo di Wolf Wolfe a gennaio di quest’anno in cui si affermava che il vaccino antinfluenzale non solo ti prepara all’influenza, ma ti prepara anche al Coronavirus.”
Abbiamo trovato altri sei studi importanti che affermano la stessa cosa.”

Vaccini antinfluenzali come il viagra? Quindi sono pericolosi o no?

Quel che potrebbe rassicurare gli americani è la risposta data dal guru No vax alla sua controparte nel dibattito, il costituzionalista Alan Dershowitz, il quale a un certo punto gli chiede di spiegarsi in maniera più chiara, perché Kennedy Jr da un lato demonizza tali vaccini, dall’altro sembra non volerli proibire nel caso avesse il potere di decidere:

«Se hai ragione – continua Dershowitz -, perché non dovrebbe seguire che il vaccino antinfluenzale dovrebbe essere illegale? Ha detto che è criminale rendere obbligatorio il vaccino antinfluenzale perché uccide persone nella mia fascia d’età [Dershowitz si considera anziano, Nda]. Quindi […] se avesse deciso di candidarti al Congresso […], e ci fosse una proposta di legge per mettere al bando il vaccino antinfluenzale, perché non voteresti a favore se pensi che causi danni?»

Nella risposta di Kennedy Jr mette i vaccini antinfluenzali sullo stesso piano del viagra, lasciando in sostanza che sia il libero mercato a fare da arbitro. Così però autorizziamo qualsiasi cosa, oppure ammettiamo che i vaccini siano innocui per la salute tanto quanto un viagra:

«Penso di essere un tipo da libero mercato. Sa cosa, sono contro gli obblighi. Penso che ci possano essere situazioni in cui quel prodotto potrebbe fare del bene a qualcuno – continua Kennedy Jr., ma non credo proprio che dovrebbe essere imposto. Non penserei, ad esempio, che il Viagra dovrebbe essere imposto a ogni essere umano sul pianeta, giusto? Ma potrebbe esserci qualcuno che dice: “Voglio prendere quel farmaco”. Lascialo fare. Non ordinerò a tutti di farlo».

Le fonti di Kennedy jr sui vaccini antinfluenzali

Non abbiamo gli strumenti per comprendere quali logiche spiegherebbero le affermazioni apparentemente ambigue di Kennedy Jr. Vediamo piuttosto su quali fonti si basa, tenuto conto del fatto che lui stesso non le ritiene abbastanza valide da vietare i vaccini antinfluenzali, trasferendo ogni responsabilità in merito alle conseguenze sulla salute degli americani al «libero mercato».

Nella clip si mostra in particolare un articolo pubblicato su Vaccine relativo alla stagione 2017-2018, firmato da Greg G. Wolff. Wolff analizzò i pazienti del personale del Dipartimento della Difesa americana prendendo in esame 2880 casi.

«Avevano un gruppo placebo e un gruppo vaccinale perché lo volevano per la prontezza militare per vedere se il vaccino antinfluenzale era profilattico contro il Coronavirus – continua Kennedy Jr. -. Quello che hanno scoperto è che in realtà le persone che avevano ricevuto il vaccino antinfluenzale avevano il 36% in più di probabilità di contrarre il Coronavirus».

Il paper fece discutere proprio quattro anni fa, quando venne usato per collegare i decessi in Lombardia collegati alla Covid-19. Noi stessi lo abbiamo trattato in precedenti analisi, mostrando l’infondatezza di tali tesi (qui e qui). Lo scopo della ricerca a cui si riferiva Wolff era quello di verificare la presenza di una «interferenza virale», che secondo le narrazioni No vax dovrebbe dimostrare come tali vaccini possano quindi agevolare tutti i Coronavirus che colpiscono gli umani, in particolare SARS-CoV-2 (a cui l’autore dello studio ovviamente non poteva certo riferirsi). Non di meno, Wolff non trovò niente di questo, per sua stessa ammissione (il grassetto è nostro):

«La ricezione della vaccinazione antinfluenzale non è stata associata all’interferenza del virus nella nostra popolazione. L’esame delle interferenze da parte di specifici virus respiratori ha mostrato risultati contrastanti. L’interferenza del virus derivato dal vaccino era significativamente associata al Coronavirus e al Metapneumovirus umano; tuttavia, una protezione significativa con la vaccinazione è stata associata non solo alla maggior parte dei virus influenzali, ma anche alle coinfezioni da parainfluenza, RSV e virus non influenzali».

Lo stesso autore pubblicherà una lettera all’editore, dove prende nettamente le distanze dall’uso che certe narrazioni No vax stavano facendo del suo lavoro, confermando quanto noi stessi facemmo notare nelle nostre analisi precedenti. Riportiamo un passaggio in particolare:

«Al momento dello studio, e persino al momento della pubblicazione elettronica iniziale, la COVID-19 non esisteva ancora. I livelli stabiliti di immunità nella popolazione generale per i quattro ceppi circolanti di Coronavirus al momento dello studio, rispetto alla mancanza di immunità per il nuovo ceppo di COVID-19, rendono qualsiasi tipo di correlazione tra vaccinazione e COVID-19 non valido. Pertanto, i risultati di questo studio non possono e non devono essere interpretati per rappresentare alcun tipo di relazione o associazione tra ricezione del vaccino antinfluenzale e malattia da COVID-19».

Il “gioco” delle correlazioni spurie

Prima ancora Kennedy Jr. citava alcune revisioni della Cochrane e del BMJ, dove i vaccinati avrebbero avuto «4,4 volte più probabilità di contrarre un’infezione non influenzale».

«Di solito non prendono l’influenza – continua Kennedy Jr. -; prendono qualcosa che è indistinguibile dall’influenza perché il vaccino antinfluenzale ti dà qualcosa chiamato pathogenic priming. Danneggia il tuo sistema immunitario, quindi hai più probabilità di contrarre un’infezione virale delle vie respiratorie superiori non influenzale».

Verso l’ultima parte del filmato Kennedy Jr. torna a citare la Cochrane e si riferisce ai casi Covid negli anziani: «ovvero guarda cosa è successo alla longevità degli anziani, da quando abbiamo iniziato a rendere obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale per le persone anziane». Non vengono dati maggiori riferimenti, ma anche in questo caso si fa riferimento a pubblicazioni precedenti la pandemia. Qui si gioca con le correlazioni spurie, ovvero si prendono due fenomeni correlati temporalmente, ma che non hanno un rapporto causale. Sappiamo infatti che tra le persone maggiormente a rischio di contrarre forme gravi di Covid si trovano soprattutto i pazienti in età avanzata e/o con patologie pregresse.

Si tratta dello stesso “gioco” messo in atto dall’ex medico Andrew Wakefield, quando confezionò lo studio truffa che collegava i vaccini all’autismo. Infatti le prime diagnosi di autismo si possono fare generalmente nel periodo in cui è possibile anche somministrare i primi vaccini ai bambini. Forse non è un caso se lo stesso Wakefield ha trovato il supporto di Kennedy Jr., come abbiamo visto in una precedente analisi.

Conclusioni

Le affermazioni di Kennedy Jr. sui vaccini antinfluenzali appaiono confuse. Quando incalzato nel dibattito, da un lato li paragona al viagra dall’altro li descrive come pericolosi e inefficaci. Là dove è possibile identificare le sue fonti, si scopre che sono prive di fondamento e sorrette in gran parte da correlazioni spurie e interpretazioni errate dei dati.

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