In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ATTUALITÀViolenza sulle donneViterbo

Viterbo, denuncia il marito 7 anni dopo: «Mi portò in campagna e mi diede fuoco. Ma tornai a casa per proteggere i miei figli»

11 Dicembre 2024 - 21:34 Massimo Ferraro
viterbo denuncia marito anni dopo tentato femminicidio benzina ustioni
viterbo denuncia marito anni dopo tentato femminicidio benzina ustioni
La donna, gravemente ustionata nel 2013, raccontò la verità al 18esimo compleanno del figlio minore

Per sette anni ha tenuto nascosta la verità, in attesa che il più piccolo dei suoi tre figli diventasse maggiorenne. Poi, alla cena del 18esimo compleanno, ha raccontato cosa era avvenuto 7 anni prima, quando era stata ricoverata per gravi ustioni all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Non si era trattato di un incidente ma di una aggressione, messa in atto dal marito. E così poi la donna, convinta proprio dai figli, ha infine denunciato l’uomo, tra il 2018 e il 2020. I fatti sono raccontati dalla testata locale TusciaWeb, con il processo in corso a Viterbo. Nel 2013, questa la versione dell’accusa, la donna è scampata a un tentato femminicidio. Sarebbe stata portata in campagna dal marito che l’avrebbe poi cosparsa di benzina e le avrebbe dato fuoco. La donna era stata poi portata d’urgenza e in eliambulanza in ospedale, dove era rimasta ricoverata per tre mesi per le gravi ferite riportate sul corpo. Ferite, spiega ora in aula la consulente di parte Tiziana Pagliarini che ha operato la vittima al volto, compatibili con un «trauma da benzina» e che le rimarranno per sempre. La versione ufficiale, supportata dalla coppia, fu quella di un incidente.

La confessione e la rabbia del marito: «Dovevo ammazzarti»

Ha poi aspettato che il figlio minore compisse 18 anni per rivelare la verità. Incalzato dai figli, durante la cena di compleanno, il marito si infuriò: «È stato uno scatto di rabbia, meglio se ti avessi ammazzato quella volta». Questo riferiscono ora in tribunale i familiari, che si sono schierati subito con la madre vittima di violenza una volta scoperta la verità. «Abbiamo subito capito che doveva essere stato nostro padre a darle fuoco, perché la maltrattava, la insultava e la picchiava da sempre. Era aggressivo e violento con lei e con noi, sia che fosse sobrio, sia che avesse bevuto come faceva tutti i giorni. Ma entrambi ci hanno detto e ridetto che era stato un incidente, per cui fino a quando la mamma non si è decisa a dirci la verità abbiamo vissuto col dubbio», hanno detto due fratelli all’avvocato di parte civile Giovanni Labate, riferisce il Corriere della Sera.

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche