«Quelle radiografie poteva capirle anche uno studente»: lo strano caso della morte di Andrea Purgatori
«La lettura di queste immagini (relative a ischemie, ndr ) sarebbe risultata di facile interpretazione anche a uno specializzando». Edoardo, il primogenito di Andrea Purgatori, fa mettere a verbale questa frase nel suo interrogatorio per l’indagine sulla morte del padre. Che sta svelando una situazione surreale, tra medici che decidono terapie senza aver letto bene gli esami e altri che smentiscono i colleghi. Il pubblico ministero Giorgio Orano ha chiuso le indagini per il reato di omicidio colposo. Indagati sono i radiologi Gianfranco Gualdi, Claudio Di Biasi (assistito dall’avvocato Fabio Lattanzi), Maria Cristina Colaiacomo più il cardiologo Guido Laudani (difeso dall’avvocato Nicola Madia). E i verbali raccontano la storia di una famiglia tradita.
Una famiglia tradita
L’altro figlio di Purgatori, Ludovico, racconta un colloquio con Gualdi: «Si avvicinò riferendoci che dall’esame era emerso che bisognava procedere con ulteriori controlli poiché la total body aveva rilevato altre macchie sospette». Il dottore chiama in causa l’amico oncologo Luca Marchetti (non indagato): «Il dottor Marchetti ha preso una posizione iniziale (prescrivendo trattamenti chemioterapici, ndr) solamente leggendo i referti e riservandosi di confermarla solo dopo consulto con il personale dell’Istituto Hillman di Roma, nel quale avrebbe fatto la radioterapia». Quelle macchie sospette sono metastasi, secondo i dottori. Tre risonanze del professor Alessandro Bozzao le smentiranno. «Notai una lesione di maggiori dimensioni in zona parieto occipitale sinistra e alcune lesioni più piccole su entrambi gli emisferi cerebrali», fa mettere a verbale quest’ultimo.
Le ischemie
Si tratta di ischemie che hanno una causa cardiologica, spiega oggi il Corriere della Sera. Ma Marchetti prescrive lo stesso il massimo dei cicli di radioterapia. E quando gli fanno notare l’incongruenza sbotta: «Io non ci sto più! Ora stanno veramente esagerando! Poi chi di dovere dirà chi ha ragione e chi no!». A quel punto Edoardo fa mettere a verbale questa frase: «Secondo quanto riferitomi dall’avvocato Cau la lettura di queste immagini (relative a ischemie, ndr) sarebbe risultata di facile interpretazione anche a uno specializzando». Secondo le difese invece quella di Purgatori era una morte inevitabile: la situazione era troppo grave, il giornalista non poteva essere salvato.