Arianna Meloni durissima su Report: «Vergognoso mandare in onda la conversazione tra Sangiuliano e la moglie»
Ad Atreju, nel programma del venerdì, è stato previsto un panel su parità e violenza di genere. L’ospite più attesa è anche un po’ la padrona di casa: Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia e sorella della presidente del Consiglio. Al microfono, si lancia in un parallelismo tra il tema dell’incontro, La via italiana per una vera parità di genere contro la violenza, e il giornalismo di Report, il programma di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci. Contro le violenze, sostiene Meloni, «il senso di responsabilità lo dobbiamo avere tutti. Ho assistito a quella vergognosa trasmissione che ha mandato in onda una telefonata privata tra una coppia di coniugi in un momento difficile della loro vita, non è violenza questa?». Il riferimento è alla messa in onda da parte di Report di una telefonata tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. «Entrare nella vita delle persone con il gioco morboso del fatto personale: quando non ci sono più limiti che insegnamenti diamo ai ragazzi? Quando una trasmissione del servizio pubblico manda in onda un fatto così intimo e doloroso davvero ci vogliamo stupire se un ragazzo di 13 anni mette la sua fidanzatina sui social con un gesto un po’ intimo?». Di fatto, Meloni azzarda un’associazione tra il lavoro del programma di Ranucci e il revenge porn.
Cosa è successo nell’ultima puntata di Report
Durante l’ultima puntata di Report, nel servizio di Luca Bertazzoni, la stessa Meloni è stata raggiunta dal giornalista. Ma anziché rispondere alle domande, la donna al vertice di Fratelli d’Italia ha fatto insinuazioni sull’utilizzo di fondi pubblici per la realizzazione del programma di inchiesta. A parte questo breve scambio di battute, nel pezzo sull’affaire Maria Rosaria Boccia al ministero della Cultura è stato inserito l’audio di una telefonata tra Sangiuliano e Corsini, entrambi in forze nelle scuderie di viale Mazzini. Ciascuno dei due ha presentato un esposto alla procura per la messa in onda della loro conversazione privata. L’audio sarebbe stato registrato con il cellulare di Boccia ma, secondo i legali dei due, la consegna del file costituirebbe un reato.
Si tratta, secondo l’accusa, di conversazioni «illecitamente carpite e ancor più illecitamente consegnate», un fatto che si sostanzierebbe nella fattispecie di «interferenze illecite nella vita privata», prevista dall’articolo 615 bis del codice penale. Anche il sindacato Unirai – di recente formazione e vicino al centrodestra – ha «predisposto una segnalazione all’Agcom» e presenterà «un esposto al Consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti». Ranucci, dal canto suo, ha difeso la decisione di condividere con i telespettatori gli audio: «Hanno un pregio, vale a dire ricostruire i fatti attraverso le parole dei protagonisti. L’audio “incriminato” non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, a cui mi lega un rapporto di amicizia, e anche lui non mi ha mai posto il problema. E voglio dare la mia solidarietà a Luca Bertazzoni che è stato sommerso da critiche indegne. Rispetto le critiche fatte ma non le condivido. Il servizio, nella sua completezza, era un servizio per la prima volta raccontava, attraverso una cronistoria, un fatto che ha destato interesse internazionale».