Caso Sangiuliano-Boccia, il Garante della privacy chiede la registrazione della puntata di Report: cosa sappiamo
Il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto di acquisire la puntata di Report sull’ex ministro Gennaro Sangiuliano. «A seguito della ricezione di nuove segnalazioni relative alla diffusione di informazioni personali riguardanti l’ex ministro e la moglie nell’ambito della trasmissione Report, ha integrato l’istruttoria già avviata, richiedendo di acquisire la registrazione della trasmissione al fine di completare gli accertamenti di competenza», si legge nella nota dell’Autorità, che «ribadisce ai media e siti web di attenersi al più rigoroso rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e, in particolare, al criterio dell’essenzialità dell’informazione». Nei giorni scorsi era scoppiata la polemica sulla messa in onda di una conversazione privata – che sarebbe stata registrata con il cellulare di Boccia – tra l’ex ministro e sua moglie Federica Corsini nel programma di Sigfrido Ranucci. Per tale motivo i coniugi hanno depositati due esposti alla Procura di Torre Annunziata per chiedere di accertare chi abbia consegnato alla trasmissione «registrazioni illecitamente carpite e ancor più illecitamente consegnate e se ciò non configuri quantomeno, l’ipotesi di cui all’art. 615 bis del codice penale “Interferenze illecite nella vita privata”», scrivono gli avvocati secondo i quali la consegna della registrazione configura un illecito.
La replica di Ranucci e l’esposto di Boccia
Sugli attacchi ricevuti dopo l’ultima puntata di Report era intervenuto due giorni fa lo stesso Ranucci, che a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 aveva detto di «rispettare le critiche», ma di non condividerle. Anche perché – stando alle parole del giornalista – «l’audio “incriminato” non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, a cui mi lega un rapporto di amicizia, e anche lui non mi ha mai posto il problema. E voglio dare la mia solidarietà a Luca Bertazzoni che è stato sommerso da critiche indegne». Oggi Maria Rosaria Boccia, tramite i suoi legali, rende noto di aver presentato un esposto nel quale contesta all’ex titolare del Mic le ipotesi di «calunnia e atti persecutori, nonché diffamazione aggravata a carico di alcune testate giornalistiche che avrebbero diffuso notizie non verificate». Nell’atto si evidenzia che il file audio era già nella disponibilità di Sangiuliano sin dal 15 agosto 2024, annullando quindi, secondo i legali dell’imprenditrice ogni presupposto temporale per eventuali querele. Quanto emerso escluderebbe quindi anche l’ipotesi del reato di interferenze illecite nella vita privata, poiché la telefonata, secondo Boccia sarebbe stata volontariamente resa nota dallo stesso ex ministro.
L’attacco di Arianna Meloni
Ma non solo: sempre nella giornata di oggi, venerdì 13 dicembre, è arrivato anche l’attacco di Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia e sorella della premier Giorgia, che ha definito «vergognosa» la messa in onda della conversazione tra Sangiuliano e sua moglie nella trasmissione sulla Rai. «Ho assistito a quella vergognosa trasmissione che ha mandato in onda una telefonata privata tra una coppia di coniugi in un momento difficile della loro vita, non è violenza questa?», ha detto Meloni Ad Atreju.