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Il Consiglio d’Europa contro l’Italia: «Nei Cpr migranti maltrattati e sedati con psicofarmaci» – Il rapporto

13 Dicembre 2024 - 12:19 Alba Romano
La bocciatura senz'appello dell'istituzione di Strasburgo: «Centri inadatti, così il modello Albania non può funzionare»

Nei centri di permanenza per i rimpatri in Italia i migranti sono «maltrattati e sedati con psicofarmaci». Lo denuncia il Consiglio d’Europa in un rapporto redatto dopo la visita condotta tra il 2 e il 12 aprile scorsi in quattro dei nove centri operativi in Italia. A dare il suo riscontro è ora l’organismo anti-tortura del Consiglio d’Europa, il Cpt, che afferma di aver riscontrato «diversi casi di presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte di agenti di polizia». Che ricorrerebbero almeno in certi casi pure a una tecnica più subdola per “domare” i migranti in attesa di rimpatrio: la «la pratica diffusa della somministrazione di psicofarmaci non prescritti e diluiti in acqua, come documentato nel centro di Potenza». Nel complesso, i centri di permanenza per i rimpatri in Italia vengono definiti «non idonei» alla luce delle condizioni di vita per le persone che vi sono trattenute. Si denunciano, in particolare, «pessime condizioni materiali, assenza di un regime di attività, approccio sproporzionato alla sicurezza, qualità variabile dell’assistenza sanitaria e mancanza di trasparenza da parte degli appaltatori privati». Un’esperienza pregressa, nota l’organo del Consiglio d’Europa allargando la prospettiva, che «mette in discussione» l’idea di replicare tale modello in Albania. Gli ispettori del Consiglio d’Europa – organo con sede a Strasburgo che non ha nulla a che vedere con l’Unione europea – avevano visitato lo scorso aprile quattro Cpr: quelli di via Corelli a Milano, Gradisca d’Isonzo, Palazzo San Gervasio a Potenza, e Ponte Galeria a Roma.

In copertina: Gli spazi del Cpr di Ponte Galeria a Roma fotografati a settembre 2019 dopo un sopralluogo del Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio e dei consiglieri regionali Marta Bonafoni e Alessandro Capriccioli (ANSA/Marta Bonafoni)

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