Milano, la raffica di telefonate del camionista 24enne dopo aver travolto la mamma coi bimbi: «Era nel panico». Andrà ai domiciliari
Andrà agli arresti domiciliari Francesco Monteleone, il camionista arrestato per aver travolto e ucciso una 34enne peruviana a Milano la mattina di mercoledì 11 dicembre. Di fronte al gip Alberto Carboni il 24enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli avvocati hanno detto che l’uomo parlerà tuttavia nell’interrogatorio col pm. Ma il quadro indiziario sul suo conto è pesante, con riferimento non solo all’accusa di omicidio stradale, ma pure all’aggravante contestatagli di omissione di soccorso. Rocio Romero Espinoza è stata investita mentre attraversava la strada, col verde e sulle strisce, in viale Renato Serra. Inutile anche il suo estremo tentativo di segnalare il pericolo al camionista, sbracciandosi per fermare il mezzo che, poi, l’ha investita e trascinata per 13 metri. Grazie all’ultimo gesto compiuto dalla donna, si sono però salvati i suoi gemellini di un anno, così come la loro nonna. Dopo alcune ore di caccia all’uomo, Monteleone è stato rintracciato nella cava di Arluno dove lavorava. «Non mi sono accorto» di aver investito la donna, erano state le prime dichiarazioni del 24enne, assistito dai legali Mario Mongelli e Roberto Tournier. Ma nuovi elementi sembrano contraddire quella versione.
Le telefonate al padre, il WhatsApp all’avvocato
L’incidente mortale è avvenuto alle 9.44 dell’11 dicembre, e dall’analisi del telefonino ora emerge che Monteleone ha effettuato «quattro tentativi di chiamata al padre in rapida successione (9:51, 10:00, 10:04, 10:32)». Lo evidenzia il gip di Milano Alberto Carboni nell’ordinanza con cui ordina la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico del 24enne. Le telefonate insistite, quattro di fila a meno di un’ora dal fatto, «non possono certo essere casuali e trovano una spiegazione logica solo nel fatto che l’indagato si era accorto di aver investito una persona e che, preso dal panico, tentava di mettersi in contatto con il padre», scrive ancora il giudice. Un elemento a riprova della consapevolezza di quanto accaduto di Monteleone, che si aggiunge a quelli già emersi e contestati dalla pm Paola Biondolillo nelle indagini della Polizia Locale, così come alla tentata chiamata seguita da un messaggio WhatApp inviato dal camionista al suo avvocato subito dopo la tragedia, dopo essersi anche fermato per quattro secondi prima di ripartire. Il giovane può lasciare il carcere di San Vittore, dunque, ma dovrà andare agli arresti domiciliari, «così da limitare la libertà di circolazione dell’indagato e impedire che ci siano occasioni di ripetizione di episodi analoghi».
In copertina: ANSA/DAVIDE CANELLA I I rilievi della polizia locale in viale Renato Serra dopo l’incidente mortale – Milano, 11 dicembre 2024.