Giubileo 2025: le date, gli eventi principali, dove partecipare e come ottenere il perdono di tutto
Nel giorno della vigilia di Natale inizierà il Giubileo, l’Anno Santo che ogni 25 anni la Chiesa cattolica celebra un periodo di particolare grazia. L’atto iniziale del Giubileo 2025, dedicato alla Speranza, sarà a Roma con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, in Vaticano, da parte di Papa Francesco. Per i successivi dodici mesi (in realtà qualche giorno in più) sono attesi nella capitale milioni di pellegrini, che potranno chiedere per sé o per un caro defunto l’indulgenza plenaria. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’Anno Santo.
Cos’è il giubileo
Con il termine Giubileo la Chiesa individua un anno speciale in cui tutti i fedeli, seguendo una procedura prestabilita, possono richiedere la remissione dei peccati per sé o per un parente. Il nome, Giubileo, sembrerebbe derivare dall’ebraico yobel attraverso il latino jubilaeus che significa montone. Infatti, il corno di montone (shofar) veniva utilizzato per annunciare l’anno del Giubileo, questo strumento viene utilizzato ancora oggi in alcune festività ebraiche come lo Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. Una celebrazione che all’epoca assumeva un significato particolare quando coincideva con l’anno giubilare. Questo ricorreva ogni cinquant’anni, come riportato nel Libro del Levitico della Bibbia: «Santificherete il cinquantesimo anno […]. Sarà per voi un giubileo». Era concepito come periodo in cui ristabilire il corretto rapporto con Dio, con le persone e con la realtà. E, soprattutto, comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra. Tutti valori concreti che, nell’eredità cristiana, sono almeno in parte svaniti lasciando spazio solo alla riconciliazione con il divino.
Il primo Giubileo è stato indetto nel 1300 da Bonifacio VIII e inizialmente doveva essere celebrato ogni 100 anni. Poco dopo Clemente VI ha abbreviato il tempo della ricorrenza a ogni 50 anni, e Paolo II a 25 anni nel 1470. Da quel momento è rimasta stabile. C’è però la possibilità per il Pontefice di indire degli Anni Santi straordinari. Fino a oggi è accaduto in nove occasioni, come nel 1933 quando Pio XI lo celebrò per festeggiare il diciannovesimo centenario della morte e resurrezione di Gesù. Di recente, Papa Francesco stesso nel 2015 ha proclamato il Giubileo della Misericordia.
Quando inizia e quando finisce il Giubileo 2025
Il Giubileo 2025 inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano. Un rito simbolico, che varcando la soglia diventa anche fisico, che rappresenta per la Chiesa la possibilità di passare dal peccato al perdono tramite l’indulgenza plenaria. L’Anno Santo terminerà con la chiusura della medesima porta il 6 gennaio 2026, giorno dell’Epifania. Avrà quindi una durata complessiva di 376 giorni.
La Bolla Papale del Giubileo, “Spes non confundit”
Le date di inizio e termine del Giubileo, per quanto ormai tradizionali, vengono fissate con chiarezza dal Papa nella Bolla di Indizione dell’Anno Santo. Si tratta di un documento, scritto in latino e identificato con le prime parole del testo, che il Pontefice stesso redige e pubblica a qualche mese di distanza dal Giubileo e in cui annuncia la tematica principale. Il 9 maggio 2024 Papa Francesco ha letto pubblicamente per la prima volta la Bolla “Spes non confundit”. Sarà un Anno di preghiera all’insegna della speranza. Soprattutto – si legge nella Bolla – in un periodo in cui «immemore dei drammi del passato, l’umanità è sottoposta a una nuova e difficile prova che vede tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza». Il motto per il 2025 è proprio “Pellegrini di speranza”, con l’obiettivo di ricomporre «un clima di fiducia come segno di rinnovata rinascita, di cui tutti sentiamo l’urgenza».
Il rito delle Porte Sante
A Roma sono quattro le Porte Sante, che rimangono fisicamente murate fino all’inizio dell’Anno Santo, quando sono spalancate. La più importante è di gran lunga quella della Basilica di San Pietro, la cui apertura e chiusura sanciscono inizio e fine dell’Anno Santo. Il rito di apertura è stato semplificato da Giovanni Paolo II. Inizialmente la porta era solo parzialmente smurata, e il Pontefice colpiva un “diaframma” rimanente con un martelletto. Nel 1975, durante l’apertura in San Pietro, Papa Paolo VI fu sfiorato dalla caduta di grossi calcinacci. Per questo, dal 2000, il Papa si limita ad aprire i due battenti già completamente smurati. Oltre alla cattedrale vaticana, è presente una Porta Santa anche in San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Tutte e quattro, in giorni differenti, saranno aperte per renderle meta di pellegrinaggio. In particolare, domenica 29 dicembre si smurerà quella della Basilica lateranense. Il 1° gennaio sarà il turno di Santa Maria Maggiore per chiudere il 5 gennaio con San Paolo fuori le mura.
La “quinta porta” straordinaria a Rebibbia
Per questo Giubileo, però, Papa Francesco ha deciso di aggiungere una Porta Santa straordinaria, per la prima volta nella storia. Sarà il Pontefice stesso a inaugurarla il 26 dicembre 2024 nel carcere romano di Rebibbia «per offrire ai detenuti un segno di vicinanza» invitandoli a «guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno alla vita». Nel concreto, in nome di quella vicinanza, è già stata sottoscritta un’intesa tra Vaticano, Ministero della Giustizia e Comune di Roma che prevede permessi speciali per lavori socialmente utili a tutti i detenuti che ne facciano richiesta e abbiano i requisiti. Ogni Vescovo del mondo ha poi la facoltà di indicare l’ingresso principale della propria cattedrale – o di un luogo di culto significativo – come Porta Santa per facilitare il pellegrinaggio a chi non può recarsi fino a Roma.
Gli eventi principali del Giubileo 2025:
L’anno giubilare, oltre ai riti di apertura e chiusura delle porte, è scandito da momenti specifici dedicati ad alcune categorie di fedeli. Questi solo alcuni dei Giubilei:
- Mondo della comunicazione: 24-26 gennaio.
- 24 ore per il Signore: 28 marzo.
- Ammalati e mondo della sanità: 5-6 aprile.
- Adolescenti: 25-27 aprile.
- Lavoratori: 1-4 maggio.
- Famiglie, bambini, nonni e anziani: 30 maggio – 1 giugno.
- Governanti: 20-22 giugno.
- Giovani: 28 luglio – 3 agosto.
- Operatori di giustizia: 20 settembre.
- Migranti: 4-5 ottobre.
- Detenuti: 14 dicembre.
L’elenco completo di tutte le celebrazioni specifiche è disponibile in una locandina a questo link.
Il rito del pellegrinaggio: cosa significa e i percorsi disponibili
Una parte fondamentale dei dodici mesi giubilari è il rito del pellegrinaggio. L’Anno Santo è infatti concepito dalla Chiesa come un «percorso verso la Salvezza», un vero e proprio cammino di cambiamento verso una meta fisica predefinita. Nel caso del Giubileo, ovviamente, il punto d’arrivo sono le Porte Sante. Secondo le stime del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, sarebbero attesi in città oltre 30 milioni di fedeli. Sono già stati creati vari percorsi consigliati di pellegrinaggio. Il più noto, e usato, è quello che tocca le 7 Chiese principali della capitale, per una lunghezza complessiva di circa 25 chilometri. Ma esistono anche opzioni più brevi, ad esempio da Piazza Pia (di fronte a Castel Sant’Angelo) fino alla Basilica di San Pietro.
Come partecipare al Giubileo
L’organizzazione del Giubileo ha consigliato vivamente la prenotazione sul sito ufficiale (con la specifica di giorno e ora) per il pellegrinaggio a una delle quattro Porte Sante. Per i gruppi superiori alle 60 persone sarà necessario inviare una mail all’indirizzo pilgrim@iubilaeum2025.va specificando data e orario oltre che i nominativi di tutti i partecipanti. Si potrà anche compiere il pellegrinaggio senza prenotazione. Bisognerà, però, prima recarsi al’lInfo Point del Giubileo, in via Conciliazione 7, per farsi indicare la prima fascia oraria disponibile per effettuare il passaggio sotto la Porta Santa. Chi vorrà entrare in San Pietro dovrà come sempre oltrepassare i controlli di sicurezza: è consigliabile quindi presentarsi con meno borse possibili e senza oggetti che possono rallentare le operazioni.
L’indulgenza plenaria: che cos’è e come ottenerla
Il Giubileo è l’occasione di una grazia straordinaria per i fedeli: l’indulgenza plenaria. Secondo la dottrina cattolica significa la liberazione – per intero o parziale – della pena temporale dovuta ai peccati commessi. Può essere “riscattata” per sé stessi o per un caro defunto. Per ottenere l’indulgenza bisogna seguire una procedura prestabilita dalla Penitenzieria Apostolica. I passi sono i seguenti:
- Essere confessati.
- Aver ricevuto la comunione.
- Pregare per le intenzioni del Papa (le tre preghiere da recitare sono: Padre Nostro, Ave Maria, Gloria).
- Compiere opere di misericordia (visitare i bisognosi, fare volontariato, dedicare risorse a opere di carità, …).
- Visitare i luoghi sacri giubilari (le quattro basiliche di Roma, le tre in Terrasanta e altri designati dai Vescovi locali) partecipando ad alcune celebrazioni (Messa, Liturgia delle ore, Via Crucis o Rosario) oppure dedicando qualche tempo all’adorazione eucaristica e alla recita della Professione di Fede.
Per chi non può recarsi fisicamente (anziani, detenuti, malati su tutti) sarà possibile sostituire il pellegrinaggio con un Padre Nostro e una Professione di Fede dal luogo in cui si trovano. Sarà poi possibile ricevere l’indulgenza anche per mezzo della Benedizione papale, che viene impartita durante le celebrazioni in San Pietro o in altre chiese giubilari.
Mascotte, logo e inno del Giubileo
Realizzata dall’illustratore Simone Legno, “Luce” è la mascotte del Giubileo della Speranza. Il personaggio è stato pensato per «riflettere la cultura pop» giovanile – richiama i personaggi di recenti cartoni animati – veicolando al contempo «speranza e accoglienza». I colori accesi richiamano quelli del logo ufficiale, disegnato da Giacomo Travisani e preferito dal Papa in persona tra 294 proposte. «Ho immaginato gente di ogni “colore” muoversi in rotta verso il futuro, verso gli altri e il mondo, come vele di una grande nave comune mossa dal vento della Speranza», ha spiegato l’autore. Oltre al motto – Pellegrini di speranza – l’Anno Santo ha anche un omonimo inno ufficiale, composto dal mantovano Francesco Meneghello.