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Sinner e il caso doping, il direttore generale della Wada: «Nessuna decisione prima del 2025»

13 Dicembre 2024 - 22:57 Ugo Milano
sinner caso doping wada decisione
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Il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) non si pronuncerà prima del prossimo anno. Il numero uno al mondo potrebbe iniziare la stagione senza avere ancora scoperto il verdetto

Tutto rimandato al 2025. La decisione del Tribunale arbitrale dello sport (Tas) sul caso di doping che ha coinvolto Jannik Sinner non sarà pronunciata prima del prossimo anno, secondo quanto assicurato all’Afp dall’Agenzia mondiale antidoping (Wada). «Non ci sarà nulla entro la fine dell’anno», ha affermato il direttore generale, Olivier Niggli, in un’intervista, parlando della vicenda che l’Agenzia ha riaperto con un ricorso al Tas contro la decisione dell’Itia di scagionare il numero uno al mondo per la positività al Clostebol nel marzo 2024. «Nella decisione si è ritenuto che non vi fosse alcuna colpa di Sinner. La nostra posizione è che esiste ancora una responsabilità dell’atleta nei confronti di coloro che lo circondano – ha sottolineato Niggli -. Quindi è questo punto giuridico che sarà discusso al Tas. Non contestiamo il fatto che possa essersi trattata di contaminazione ma riteniamo che l’applicazione delle norme non corrisponda alla giurisprudenza». Nonostante le aperture dei giorni scorsi e il cambio di regole per il 2027 sulla contaminazione fortuita e sulle quantità minime accettate delle sostanze vietate, per la Wada è necessario «proteggere gli atleti. Personalmente – continua il dg – trovo che la tutela della reputazione di un atleta debba essere la nostra prima preoccupazione. Viviamo in un mondo in cui i social sono quello che sono e fanno sì che una reputazione possa andare in fumo in brevissimo tempo», conclude. L’altoatesino inizierà probabilmente la stagione tennistica, con gli Australia Open in programma dal 12 al 26 gennaio, senza aver ancora scoperto il verdetto. 

La vicenda

Lo scorso aprile, Sinner è risultato positivo a un controllo antidoping. Nello specifico, a una contaminazione secondaria da Clostebol, sostanza con cui con ogni probabilità è entrato in contatto durante un massaggio del fisioterapista Giacomo Naldi. In seguito all’episodio, che è costato a Sinner 300mila euro e alcuni punti Atp, il tennista ha licenziato lo stesso Naldi e il preparatore atletico Umbero Ferrara. Il 19 agosto, la sentenza dell’Agenzia internazionale per l’integrità del tennis ha prosciolto il tennista italiano da ogni responsabilità. Ma l’appello presentato dalla Wada al Tas ha riaperto il caso. Bisognerà però attendere il prossimo anno per la decisione definitiva.

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