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Striscia la notizia a rischio? Antonio Ricci, Pier Silvio Berlusconi e la fine di un’epoca nell’access prime time

striscia la notizia antonio ricci pier silvio berlusconi
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L'a.d. di Mediaset: fiducioso che trovino la strada, ma in futuro vedo un'alternanza di prodotto in quella fascia oraria. Freccero: possono prendere De Martino alla conduzione

A Mediaset finora nessuno aveva mai avuto il coraggio di farlo. Ora tocca a Pier Silvio Berlusconi mettere in discussione Striscia la notizia. «È innegabile che oggi il programma viva un momento faticoso ma è altrettanto innegabile che questo accade dopo 37 anni di vita. Io e Antonio Ricci ci sentiamo spesso, parliamo del programma e sono fiducioso che lui trovi la strada per continuare a lavorare», ha detto ieri il figlio di Silvio a Cologno Monzese. Annunciando anche una clamorosa novità: «Che in futuro, che nell’access prime time ci possa anche essere un’alternanza di prodotto. Così come accade nel preserale. Mi viene in mente l’alternanza Scotti/Bonolis coi rispettivi programmi. Ci sta».

Antonio Ricci e Striscia la notizia

Striscia la notizia è in affanno per i “pacchi” di Raiuno. Il 26 settembre soltanto 2 milioni e 489 mila spettatori hanno visto il programma di Antonio Ricci, mentre il programma concorrente è arrivato a 5 milioni e 400 mila spettatori. Ieri, ricevendo un premio dal Codacons, l’ideatore del programma è stato caustico: «Sono tranquillissimo perché questi sono momenti già vissuti. Striscia sta pian piano risalendo e tutti noi stiamo lavorando con la solita serietà. Controllando i dati d’ascolto, al 99,9% la mia è la trasmissione più vista della serata di Canale 5, superando i programmi che la seguono e che per di più non hanno come contro programmazione il “fenomeno” dei pacchi. Nel futuro, per rendere più attrattiva l’offerta, ci sarà da lavorare parecchio sulla qualità dei programmi in prime time, prima che la Rai si riorganizzi anche in questa fascia».

Il caso Giambruno

È certamente una coincidenza che le difficoltà di Striscia siano venute fuori proprio nel periodo in cui il programma ha pubblicato il fuorionda di Andrea Giambruno. Che ha portato alla rottura tra la premier e il padre di sua figlia. «Su Giambruno voglio dire una cosa che ritengo importante: è un giornalista Mediaset e noi siamo abituati a proteggere i nostri giornalisti. Continuerà a lavorare con noi», dice oggi Pier Silvio. Che ha parlato anche in privato con il Fatto Quotidiano, tornando su questioni più politiche: «Non cediamo Forza Italia. Il nostro impegno familiare a sostegno del partito continua. Smentisco che qualcuno si sia fatto avanti per rilevare delle quote. Abbandonare FI sarebbe come svendere le idee di mio padre, i valori in cui credeva». Si parlava infatti di un interessamento di Letizia Moratti per parte del debito di 90 milioni di euro nei confronti della famiglia Berlusconi.

La Lega e il canone Rai

Il giovane Berlusconi è anche critico nei confronti della Lega per la proposta di tagliare il canone Rai da 90 a 70 euro: «Mi sembra una mossa di pura propaganda un po’ strampalata. Alzare il tetto della pubblicità alla Rai sarebbe un danno per tutto il sistema, non solo per noi. Con Matteo Salvini ho anche un buon rapporto personale. Ma forse così spera di avere qualche voto in più». Pier Silvio Berlusconi chiude anche le porte a un suo impegno politico: «Non scendo in campo, punto». Ed elogia l’esecutivo di Giorgia Meloni: «Un governo stabile e che sta facendo bene in un momento molto complicato, se si considera cosa sta succedendo in Francia e in Germania».

Carlo Freccero e i pacchi di Di Martino

Carlo Freccero, che ha diretto reti Mediaset e Rai, dice al Fatto che non è affatto certo della fine dell’era di Striscia la notizia: «Non credo che Striscia sarà cancellato dal palinsesto perché è il programma più longevo di Canale 5, ed è soprattutto il più identitario. Soffre in termini di share, è vero; ma il suo rating – cioè il numero di spettatori – è assai superiore alla maggior parte dei programmi di prime time della rete, a parte quelli di Maria De Filippi». Anche se la battaglia con i pacchi di Stefano Di Martino «è persa. Perché è esploso come showman e con il “Dottore” Pasquale Romano ha trasformato Affari tuoi in un game show, anzi qualcosa di ancora più inedito: un format show che specula in forma ludica sulla ludopatia degli italiani».

L’”acquisto” del conduttore

Freccero dice che se Canale 5 volesse tornare leader in quella fascia «dovrebbe prendersi De Martino. Unisce comicità e seduzione, ha creato nuovi target, tutte le donne tatuate in tuta stravedono per lui». Mentre Striscia «fa un infotainment che vuole aggredire la realtà, non la annacqua nella propaganda e nella censura come i talk. Ma resta il fatto che bisogna comunque fare i conti con la cultura del politicamente corretto. Oggi si rischia più con una battuta che con un insulto».

Infine, la proposta. E se fosse Ricci a volersene andare da Mediaset? «Mediaset dovrebbe fare di tutto per trattenerlo. Se posso dare un consiglio, si potrebbe trasformare Striscia in versione extralarge, settimanale da prima serata, qualcosa di analogo a Le Iene. La genialità di Ricci tornerebbe all’età del Drive in, alle sue origini del comico puro, e lo farebbe alla grande. I tempi sono maturi: la storia a volte si ripete, la televisione sempre».

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