Elly Schlein e i Cpr in Albania: «Sono vuoti e resteranno così, 800 milioni sprecati»
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein è stata in Albania. Ha visitato i centri di Shengjin e Gjader. Ovvero «la bandierina ideologica della destra piantata sul nulla». E ha annunciato battaglia «contro uno spreco di risorse economiche e umane» ma anche per «una missione di soccorso europeo nel Mediterraneo». Nell’intervista che rilascia a Francesca Paci per La Stampa Schlein dice: «Abbiamo toccato con mano il fallimento dell’accordo con l’Albania che viola i diritti umani e le leggi europee. Abbiamo visto un centro vuoto per costruire il quale sono stati spesi 800 milioni di euro che avremmo potuto usare per pagare 700 insegnanti o infermieri e che invece sono serviti per piantare una bandierina ideologica su un terreno inconsistente».
Il centro è vuoto e resterà così
«Il centro è vuoto e lo resterà perché il governo non ci manderà nessuno prima del pronunciamento della Corte di giustizia europea, ma intanto impegna sul nulla personale di grande professionalità. È un enorme spreco di risorse economiche ed umane di cui l’Italia avrebbe grande bisogno», dice la leader. Mentre la storia di Yasmine dimostra «quanto sia inumana la criminalizzazione dei migranti e come il governo abbia reso più difficile la vita alle Ong mentre, al tempo stesso, smantellava quell’accoglienza diffusa che invece funzionava». E sui migranti «chiediamo a Meloni di battersi con noi per una missione europea di soccorso nel Mediterraneo, che essendo un mare europeo richiede una responsabilità condivisa, e le chiediamo di fare l’interesse nazionale ricordando a Orban e ai partner polacchi che stare in Europa non è solo ricevere benefici. Chi entra in Italia entra in Ue. Si può fare».
La crescita e gli investimenti
Sulla manovra, dice Schlein, «attenzione alle illusioni ottiche. Ripeto che la crescita dipende dagli investimenti europei ottenuti in precedenza e rispetto ai quali questo governo è in ritardo, con uno spostamento al 2026 del 60% della spesa del Pnrr. Meloni è in carica da due anni ma non ha messo in campo alcuna visione, brillano invece la mancanza d’investimenti e l’austerità. Oltre alla sanità, i tagli colpiscono la scuola, dove ci saranno 5670 insegnati in meno, e i Comuni, per cui si prevede una riduzione di 7 miliardi. Oggi l’Italia non sta meglio di due anni fa ma, mentre la destra pompa le paure, si regge sulla resilienza del tessuto produttivo».
C’è chi dice che con un’opposizione divisa, dalla politica estera ai migranti, su cui i 5 Stelle sono assai meno aperti del Pd, Meloni ha di fronte un’autostrada. E c’è Conte tentato dalla sfida solitaria. «Restiamo testardamente unitari per costruire l’alternativa che mandi a casa questa destra. E non sono pessimista: al netto delle nostre differenze, li abbiamo battuti in due regioni non da poco».