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Alba Parietti e l’hater di Chieti: «Ho denunciato, ma è solo il primo della lista. Ci vogliono multe salate ed esilio dai social»

15 Dicembre 2024 - 08:45 Massimo Ferraro
alba parietti hater chieti denuncia
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L'attrice promette battaglia contro l'odio social. I legali del 55enne, a cui è stato sequestrato il cellulare, minimizzano: «Solo divergenze politiche, non è successo nulla di grave»

Esasperata dalla mole di insulti e commenti raccapriccianti che, come quasi tutti i personaggi pubblici, riceve sotto i suoi post, Alba Parietti ha deciso di denunciare. E ha iniziato con uno dei suoi hater più feroci. «Una delle sue offese l’ha scritta sotto un mio post nel quale ricordavo un ragazzo morto in un incidente», racconta al Corriere della Sera, «in questo contesto di dolore, lui vomitava nefandezze». Dopo la denuncia dello scorso 11 ottobre per diffamazione e minaccia, i carabinieri gli hanno bussato alla porta e gli hanno sequestrato il cellulare. Si tratta di un uomo di 55 anni di Chieti, in Abruzzo. Dal suo profilo, rigorosamente fake, l’utente affermava di abitare vicino la casa di Parietti. L’incontro con l’attrice sotto i cui post lasciava spesso insulti e frasi sessiste avverrà in un’aula di tribunale. «Abbiamo un faldone di gente che potremmo querelare e abbiamo cominciato con questo. Ce ne sono altri in lista d’attesa», aggiunge Parietti. La misura è colma, l’attrice ha deciso di iniziare a denunciare. «Se io pubblico un seno, mi viene bloccata la pagina; se uno mi scrive “sparati col tumore” – dice citando uno dei tanti commenti del 55enne teatino – non succede nulla. Qualcosa non funziona», spiega, «vorrei che questo episodio creasse un precedente. Bisogna sempre denunciare e avere fiducia».

Multe e allontanamento coatto dai social per gli hater

«Frasi molto gravi, insulti violenti, sessisti, umilianti», è l’elenco di Parietti alla giornalista Maria VOlpe quando racconta cosa l’utente denunciato le scriveva sui social network. Ma «pare che il suo avvocato abbia detto che era solo questione di idee politiche diverse e che comunque era tutto eccessivo: in fin dei conti non era successo nulla di grave», sarebbe questa la linea difensiva. Secondo Parietti invece il comportamento è da stigmatizzare, anche perché si parla molto di cyberbullismo, soprattutto verso i più giovani, ed è giusto dare l’esempio tracciando una linea rossa. «Vorrei dare un consiglio allo Stato», conclude, «si danno multe salate ai cittadini per sosta vietata, cominciamo a darle anche a chi insulta sui social. E poi decidiamo che se vìoli la legge sul web, non puoi più accedere a nessun social. Educhiamo alla civiltà».

Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI | Alba Parietti alla Mostra internazionale del cinema di Venezia, 7 settembre 2024

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