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«Se nessuno affitta casa ai miei operai migranti, la costruisco io». L’imprenditore edile di Cuneo che ristruttura una palazzina per i suoi lavoratori

15 Dicembre 2024 - 14:16 Alba Romano
palazzina operai migranti imprenditore
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La Giuggia Costruzioni impiega 250 operai arrivati in Italia in cerca di fortuna. Questa è la soluzione che ha trovato per contrastare il pregiudizio di chi non vuole affittare loro casa

Nessuno vuole affittare casa ai suoi operai migranti, così l’imprenditore Paolo Giuggia ha deciso di costruire una palazzina per i suoi lavoratori. La storia ha luogo a Villanova di Mondovì (Cuneo), sede della Giuggia Costruzioni, impresa da 70 milioni di euro di ricavi fondata nel 1881, che oggi fa affidamento per chiudere i cantieri su operai stranieri arrivati in Italia in cerca di fortuna per il 50% della propria forza lavoro: 250 persone. Non essendo originari della zona, molti di loro devono trovare un alloggio in affitto. Ma anche a causa dei pregiudizi dei locatori, spesso la ricerca è si rivela vana.

«E se i migranti rompono qualcosa?»

Resosi conto del problema, Giuggia ha provato diverse soluzioni. La prima è stata quella di offrire la sua impresa come garante dei contratti di locazione. «Intestate pure l’affitto alla mia azienda. È tutto solido e regolare», ha detto ai suoi operai, come riporta l’edizione torinese del Corriere della Sera. Ma non ha funzionato. La risposta era quasi sempre la stessa. «Qui non si affitta a operai migranti. Soprattutto se sono uomini soli e se per brevi periodi. Poi l’appartamento è ammobiliato. E se rompono qualcosa?».

Gli hotel per gli operai migranti e i «costi folli»

Per un po’ il tema non si è posto. La spinta del Superbonus e alcuni cantieri legati al Pnrr hanno portato l’impresa a lavorare in molti cantieri anche lontani dal Cuneese. La distanza e il periodo florido degli affari hanno consentito a Giuggia di tentare un’altra soluzione che per un po’ ha funzionato. Ha affittato alberghi per gli operati. Qualche mese, nella speranza che nel frattempo i lavoratori riuscissero a trovare casa. Solo che in pochi si sono aggiudicati un alloggio, e quello degli hotel non è un sistema sostenibile nel lungo periodo. «Comporta costi folli che rischiavano di far esplodere il nostro bilancio», ha commentato Giuggia.

Costruisco una palazzina per i migranti

A mali estremi, estremi rimedi. «Mi rimbocco le maniche. Compro una palazzina intera, la ristrutturo e ci faccio una quindicina di appartamenti, un porto sicuro per i nuovi lavoratori», ha pensato l’imprenditore, che ieri ha raccontato la sua storia agli imprenditori cuneesi firmatari dell’accordo tra Fondazioni Industriali e la prefettura di Cuneo per attrarre nelle aziende della provincia persone che provenienti dai centri di accoglienza per i migranti sparsi sul territorio. Si tratta di 1.400 potenziali lavoratori che potrebbero risolvere il problema della manodopera sempre più scarsa nella provincia piemontese, che già conta uno dei tassi di disoccupazione più bassi del Paese: il 3,7%.

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