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L’aiutino del governo Meloni alle scuole paritarie: le detrazioni salgono a mille euro annui

15 Dicembre 2024 - 20:01 Alba Romano
castellammare di stabia aggredita docente sostegno genitori scanzano salvati
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Sulla quota detraibile, che oggi ha un tetto di 800 euro, è stato presentato un emendamento alla legge di Bilancio. Protestano le opposizioni

Dopo le polemiche delle scorse settimane, le forze di maggioranza ci riprovano: è stato presentato un altro emendamento, alla legge di Bilancio, che favorisce le iscrizioni alle scuole paritarie. Nello specifico, il testo prevede l’innalzamento da 800 a 1.000 euro annui delle detrazioni per le spese sostenute per frequentare una scuola paritaria. Complessivamente, ricorda l’Agi, «il contributo in favore delle scuole paritarie, secondo quanto previsto dalla bozza degli emendamenti del governo alla legge di bilancio, viene incrementato di 50 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026». Intanto le opposizioni hanno iniziato a protestare contro l’iniziativa. Primi tra tutti i deputati 5 stelle Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, membri della commissione Cultura. In una nota, definiscono il tentativo del governo «un insulto al principio costituzionale che dovrebbe garantire una scuola pubblica, gratuita e accessibile a tutti».

La nota del Movimento 5 stelle

«Mentre le scuole statali arrancano tra tagli di organico, strutture fatiscenti e personale sottopagato, il governo impacchetta per Natale un privilegio destinato a chi già può permettersi di pagare le rette per l’istruzione privata. Non siamo contro le scuole private, ma come si fa a fare questo mentre dall’ altro lato si sottraggono fondi alla scuola pubblica? Invece di rafforzare il sistema pubblico e affrontare le vere emergenze – dal precariato al miglioramento dell’edilizia scolastica – il disegno di questo governo è sempre lo stesso: agevolare chi ha maggiori possibilità economiche. Questa non è giustizia sociale, ma un’ulteriore spinta verso la privatizzazione dell’istruzione. Il diritto allo studio deve essere garantito per tutti, non venduto al miglior offerente».

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