Farfalle, si rifarà il processo sportivo per i presunti abusi nella ginnastica: «La procura ha avvantaggiato Maccarani»
Il processo sportivo sui presunti abusi nella ginnastica ritmica è da rifare. Il procuratore generale del Coni, Ugo Taucer, lo ha stabilito alla luce di alcune intercettazioni contenute nei fascicoli del processo ordinario in corso al tribunale di Monza e che sembrano suggerire un primo processo condotto in maniera iniqua. Nei mesi scorsi, la vicenda delle Farfalle aveva visto due ex ginnaste, Anna Basta e Nina Corradini, accusare di maltrattamenti la responsabile tecnica dell’Accademia di Desio, Emanuela Maccarani, e Olga Tishina, la sua assistente. La procura del Coni ritiene che nel processo sportivo possano essere state privilegiate alcune testimonianze – quelle favorevoli a Maccarani – rispetto ad altre.
Le intercettazioni al procuratore
La procura della Federginnastica ha deciso di astenersi dal sostenere l’accusa. Infatti, nelle intercettazioni pubblicate dal Corriere della Sera è coinvolto anche il procuratore capo Michele Rossetti. Le registrazioni contengono commenti poco lusinghieri nei confronti delle ginnaste: «Il problema è che i media gli hanno dato uno spazio enorme... cioè due stronze che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa… invitate da tutte le parti… io ho scatenato i miei agenti segreti… dicendo trovatemi tutte le ex farfalle che non si sono messe in combutta con queste (Basta e Corradini) e me le sentirò…».
L’assoluzione di Maccarani e Tishina nel processo sportivo
Il processo sportivo si era concluso con un’assoluzione di fatto di Tishina e Maccarani. Quest’ultima aveva ricevuto un’ammonizione formale, che non comporta conseguenze concrete. Alla base dell’assoluzione c’era l’assenza di prove di« un comportamento vessatorio» nei confronti delle ginnaste. L’atteggiamento di Maccarani era stato giudicato «un eccesso di affetto» nei confronti di Anna Basta «con l’obiettivo di portarla alle Olimpiadi».
Il processo ordinario
Nel frattempo, il processo ordinario rimane in attesa della decisione del giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Monza nei confronti della richiesta degli avvocati delle ginnaste. Ad agosto il tribunale aveva stabilito che il caso andasse archiviato. Ma i legali si sono opposti. Entro fine dicembre verrà stabilito se il caso debba essere riaperto.