Brescia, la lettera della figlia al papà in carcere: «Ti vorrei con noi a casa, senza di te mi sono spenta»
«Mi manchi, anzi ci manchi molto da quando sei lì. Io mi sono spenta, sono cambiata, sono peggiorata perché ti hanno portato via da me». A scrivere è la figlia, minorenne, di un uomo recluso nel carcere Nerio Fischione di Brescia, ai primi posti in Italia per sovraffollamento. Durante gli anni da Covid, quando erano state sospese le visite per motivi di sicurezza, era stata introdotta la possibilità di fare una telefonata al giorno ai parenti che si trovano in carcere. Passata la fase acuta della pandemia, le visite sono riprese e la telefonata quotidiana è rimasta solo per quei minorenni che hanno un genitore dietro le sbarre.
La lettera e lo spettacolo teatrale
Per alcuni, quei pochi minuti al telefono sono l’unico filo diretto con chi li ha cresciuti. E non sempre sono abbastanza per sviluppare il legame che si vorrebbe. E così, racconta Il Giorno, c’è chi decide di affidarsi a carta e penna. «Vorrei che ritornassi a casa, mi manca scherzare con te. Mi manca la famiglia felice che prima eravamo, perché la casa, la famiglia, non è la stessa senza di te», recita una lettera, riportata dal quotidiano lombardo, letta durante la performance teatrale realizzata nel carcere per raccontare la vita dei detenuti.
«Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi»
Nel messaggio indirizzato al padre dietro le sbarre, la ragazza cita anche Guerriero, un brano di Marco Mengoni. «”Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi”. Questa è solo una frase della canzone, ma noi invece siamo il significato. Sorridi sempre, papà, perché non sei solo, ci siamo noi al tuo fianco, perché più uniti siamo, meglio è! Ce la facciamo papà, ne sono sicura». La lettera continua così: «Sono le 22:05, volevo andare a dormire ma avevo bisogno di scriverti questa lettera e ricordarti che noi ci siamo e ci saremo per sempre e di sorridere perché non sei solo. Noi ti aspettiamo ogni giorno, sei il papà che ho sempre sognato e sono fiera di essere tua figlia. Ti amo molto papà, anzi ti amiamo molto, sorridi sempre, ricordatelo, mi raccomando».
In copertina: Il carcere Nerio Fischione di Brescia (ANSA/Filippo Venezia)