I fantomatici dubbi sugli UFO e la Stazione spaziale internazionale
Circola una clip dove Massimo Mazzucco espone vari dubbi su presunte anomalie presenti in alcuni filmati girati dentro la Stazione spaziale internazionale (ISS). Tutto però sfocia nell’ipotizzare che la struttura orbitante serva come copertura, per raccogliere informazioni sugli Ufo, qui intesi come visitatori extraterrestri. Ma tanto il filmato parziale quanto il video integrale sono diventati un boomerang.
Per chi ha fretta:
- Una clip parziale di Mazzucco sulla ISS si concentra maggiormente sui dubbi del regista riguardo alla teoria della terra piatta, emergere così una frattura del mondo complottista nei suoi confronti.
- La fonte integrale invece è invece più incentrata sulla tesi che vi sia un complotto della NASA volto a occultare i casi ufologici.
- In realtà gli esempi suggeriti nel filmato sono vecchi temi già smentiti o che presentano spiegazioni ben più plausibili e “terrene”.
Analisi
Un esempio della confusione scatenatasi a seguito della diffusione dei dubbi di Mazzucco sulla ISS, con la reazione di alcuni complottisti scontenti, che lo accusano di essere un «gatekeeper»:
Mazzucco sulla ISS: la fonte sulle presunte anomalie
Il mondo delle teorie del complotto è spesso caratterizzato da ipotesi contrastanti, ma ciò non sempre garantisce un’unità tra i sostenitori. Da tempo, infatti, alcuni membri della comunità terrapiattista e una parte di coloro che avanzano dubbi sugli eventi dell’11 settembre hanno espresso critiche nei confronti di Mazzucco. In particolare, c’è chi insinua che possa essere un «gatekeeper», ovvero qualcuno che, secondo la narrazione complottista, sarebbe incaricato di danneggiare l’immagine dei sostenitori delle teorie alternative. Recenti clip diffuse dal regista sembrano aver alimentato queste critiche, che tuttavia restano prive di evidenze concrete. In questo articolo ci concentriamo sulle affermazioni che Mazzucco propone come base delle sue ipotesi, analizzandone la validità.
Secondo l’autore del video ci sarebbero delle riprese dell’ISS «che sembrano invece molto più realistiche e non presentano affatto quei difetti pacchiani»:
«Sappiamo che non siamo sott’acqua, perché ci sono anche astronauti senza casco che interagiscono con l’ambiente e ci sono anche oggetti pesanti che galleggiano in modo naturale. […] Sia chiaro, tutto questo si può anche fare in post-produzione al computer. Con tre mesi di rendering, tutto ciò che galleggia può essere anche inserito dopo, però rimane un lavoro veramente lungo e complicato, davvero difficile di realizzare senza fare il minimo errore. […] C’è però un altro modo per stabilire con certezza se la stazione spaziale esiste o no. Filmarla mentre passa in cielo. La NASA infatti mette a disposizione un sito che si chiama Spot Station che ti permette di sapere con esattezza dove e quando passerà la stazione spaziale in qualunque punto del mondo».
Mazzucco introduce questo genere di presunte anomalie citando un intervento al Regular meeting di Brevard County, sulla costa atlantica della Florida. Ce ne occupammo in una precedente analisi. Si tratta di un cittadino che diffonde teorie non verificate. Del caso si occuparono anche i colleghi dell’Associated Press. I glitch – che i complottisti attribuiscono a dei green screen -, sono in realtà dovuti a normalissime e brevi interruzioni di segnale che si verificano tra la Stazione Spaziale Internazionale in orbita e la Terra. La ragione delle bolle, invece, viene spiegata da Joshua Colwell, docente e ricercatore di Scienza Planetaria all’Università della Florida. «Le bolle di gas che si muovono attraverso un fluido non seguono una linea perfettamente retta mentre salgono in superficie – ha spiegato Colwell in una e-mail -. Le cose che ho visto nel video mostrato non si muovono in linee parallele ma si muovono verso l’esterno come un ventaglio da un punto di origine comune, e si muovono a velocità costante e in linee perfettamente diritte». Parliamo quindi di semplici particelle di polvere o ghiaccio.
La correttezza della comunicazione
A questo punto i dubbi di Mazzucco sulla ISS vengono ulteriormente alimentati cogliendo in fallo un alto dirigente della Nasa, reo di non aver saputo spiegare correttamente il concetto di «lato oscuro della Luna». Ma non sembra il solo a commettere “errori di comunicazione”:
«Perché ci prendono così palesemente in giro visto che la ISS esiste davvero? Io una piccola idea me la sono fatta. Ovviamente è un’opinione. Non la posso dimostrare. […] Quindi ve la offro così com’è. Secondo me la NASA […] è solo la copertura che serve a nascondere tutta una serie di progetti militari di cui nessuno di noi ovviamente deve venire a conoscenza. […] Quindi a loro volta anche i dirigenti della NASA secondo me non sono dei veri scienziati. Sono solo dei politici messi lì a tenere in piedi questo teatrino ma loro di viaggi spaziali non ne sanno niente».
Fin qui parliamo di mere congetture. Da un lato lo stesso Mazzucco sostiene di non avere fonti a supporto, salvo poi contraddirsi ritenendo di poterne citare almeno una. Ma è a sua volta il surrogato di una prova, ovvero giudica la preparazione di un alto dirigente dell’Agenzia spaziale, usando come metro il modo in cui comunica al pubblico:
«Volete una prova? Bill Nelson, l’attuale amministratore della NASA […] responsabile di fornire chiarezza sulla visione dell’Agenzia […] Secondo [lui, Nda] c’è un lato della Luna che […] rimane sempre al buio. Sentite. […] I cinesi, secondo Nelson, vanno nella parte lontana della Luna che è sempre al buio. Avete capito? Questo è l’uomo che ricopre il ruolo di leadership all’interno della NASA. Cioè chissà gli altri penseranno che la Luna è fatta di formaggio come minimo».
Eppure lo stesso Mazzucco sembra incorrere in semplificazioni analoghe. Ricordiamo per esempio come il regista, per suggerire l’idea che i terremoti potessero essere influenzati dalle onde elettromagnetiche, aveva citato il controverso esperimento di un noto creazionista, nonché sostenitore della teoria della Terra cava (potete approfondire qui). Prima ancora Mazzucco aveva citato i test antigenici dei kiwi (la nostra analisi qui), citando degli “esperti” che in teoria avrebbero dovuto comprendere come tale operazione fosse priva di fondamento. Perché allora il direttore della Nasa non potrebbe usare una semplificazione eccessiva, per descrivere la parte della Luna che – dal nostro punto di vista – rimane sempre non visibile? (A proposito, avevamo trattato il falso mito del “lato oscuro della Luna” qui). Tanto più che questo genere di gaffe non supportano narrazioni antiscientifiche.
A cosa serve fare esperimenti «da terza media» sulla ISS?
Le critiche di Mazzucco sulla ISS riguardano anche le spese, che appaiono eccessive – secondo la sua visione – se giustificate “solo” dagli esperimenti svolti nello Spazio, che lui definisce «da terza media»:
«Perché a noi raccontano che la stazione spaziale serve a fare degli esperimenti scientifici, no? Studiano il comportamento dei fluidi nel vuoto, la composizione di leghe diverse, la riproduzione cellulare, oppure come coltivare l’insalata in microgravità, eccetera, eccetera. Però ragazzi sono lì da 25 anni a fare questi esperimenti da terza media. Cioè cosa devono ancora scoprire che non abbiano già scoperto? Non è che per caso c’è un motivo molto più importante per tenere in piedi questo baraccone che costa “soltanto” tre miliardi di dollari all’anno?
Anche questa è una semplificazione eccessiva, al servizio di una narrazione decisamente più improbabile e priva di fonti a supporto, ovvero quella del complotto ufologico. Ad ogni modo, per chi volesse approfondire, nel 2020 l’Esa aveva pubblicato – per i 20 anni di ricerca sulla ISS -, un articolo dove si riassumono le principali scoperte, compiute in condizioni sperimentali palesemente diverse da quelle che si avrebbero a Terra, ovvero con una maggiore possibilità di isolare eventuali fattori confondenti. Ne citiamo giusto tre:
- Brain-DTI – per analizzare la “plasticità” del cervello degli astronauti, ovvero la capacità di adattarsi rapidamente a nuovi stimoli.
- Stressed immune systems – i ricercatori hanno sviluppato nuove tecniche per analizzare piccole quantità di sangue, senza compromettere ulteriormente le riserve già ridotte degli astronauti. Oggi, queste innovazioni tecnologiche e metodologiche vengono messe a disposizione della comunità medica, con un particolare focus sull’assistenza ai neonati a rischio.
- Osteoporosi – malattia che costa i sistemi sanitari europei circa 25 miliardi di euro l’anno. Gli studi condotti sugli astronauti hanno rivelato che l’acidità del corpo può accelerare ulteriormente la perdita di massa ossea. Un modo semplice per contrastare questo fenomeno è ridurre il consumo di sale o assumere pillole di bicarbonato, che aiutano a neutralizzare l’acidità, ma il «metodo Simoncini» non c’entra.
Gli Ufo del Pentagono e le urla di Cristoforetti
I dubbi di Mazzucco sulla ISS si arricchiscono ulteriormente di congetture e semplificazioni, passando dai presunti Ufo del Pentagono alle urla di Cristoforetti. Tutte storie vecchie che hanno già trovato delle spiegazioni decisamente più “terrene”.
«E potrebbe essere, ad esempio, che la ISS in realtà è una stazione di osservazione o forse anche di contatto con gli UFO. In fondo ormai il Pentagono ha ufficialmente ammesso che esistono oggetti volanti di cui non conosciamo l’origine. Quindi a meno di voler credere che questi siano fantomatiche macchine russe o cinesi, ci hanno già sostanzialmente detto che gli UFO non sono di questo pianeta».
Ci scusiamo per la ridondanza, ma anche questa è una “semplificazione eccessiva”, tanto per usare un eufemismo. Delle presunte ammissioni da parte del Pentagno ci siamo occupati in diverse analisi (per es. qui, qui e qui). La difesa americana non ha certificato alcuna visita da parte di velivoli extraterrestri. L’unica presenza “aliena” di cui abbiamo avuto conferma in questa storia è quella di alcuni parlamentari americani appassionati di storie sui dischi volanti, che riescono ancora oggi a far valere la propria influenza. Inoltre, per rafforzare il suo discorso, Mazzucco sulla ISS cita un altro surrogato di prova, le solite congetture sul presunto avvistamento ufologico di Samantha Cristoforetti:
«Stavano facendo la manovra di approccio con la Soyuz, insieme al cosmonauta russo, quando lei di colpo vide qualcosa che la spaventò. E il russo, sapendo di avere il microfono aperto, le disse subito di stare zitta e di abbassare la voce. Quando poi gli hanno chiesto spiegazioni per questo grido, la Cristoforetti ha detto che in realtà era rimasta stupita dai pannelli solari della ISS che improvvisamente si erano colorati di arancione. Gli enormi pannelli solari, ha dichiarato, erano inondati da una forte luce arancione, vivida, calda, quasi aliena. Curioso fra l’altro che abbia scelto proprio il termine aliena, no? Fra tutti gli esempi che poteva scegliere. Quindi l’ultima cosa che avrebbe dovuto fare la Cristoforetti era di meravigliarsi vedendo i pannelli arancioni. L’avrà vista qualche foto della stazione spaziale, no? Prima di andarci».
Questa storia va avanti da dieci anni. Anche se non ne avrebbe bisogno è stata già chiarita. Per approfondire potete leggere qui e qui. A qualche lettore sarà capitato di stupirsi per un tramonto visto dal vivo, anche se ne avesse già visti in foto o in qualche film? Bene, ora immagini la sua reazione vedendo quel che ha visto coi suoi occhi Cristoforetti.
Altri casi ufologici già spiegati
In conclusione dai dubbi di Mazzucco sulla ISS si passa ad alcuni casi ufologici del passato, che dovrebbero fungere come àncora per sostenere l’impalcatura di una narrazione lacunosa in termini di fonti. Ma anche stavolta di cosmico c’è solo il nulla:
«La seconda clip è l’episodio di Campeche, in Messico, quando l’equipaggio di un aereo militare messicano si trovò improvvisamente circondato da oggetti volanti non identificati. […]. L’incidente di Bentwaters in Inghilterra è uno dei più famosi nella storia dell’ufologia proprio perché l’oggetto sconosciuto si posò a terra e fu osservato da vicino da diversi militari che diedero tutti pur separatamente la stessa versione dell’incidente. Questo è quello che disse l’ammiraglio dopo l’avvistamento. Ecco, io ritengo questa dichiarazione particolarmente importante perché risale da almeno 30 anni fa quando di disclosure non parlava ancora nessuno, quindi per un ammiraglio della RAF fare una dichiarazione del genere in quell’epoca vuol dire che di certo lui sapeva qualcosa che gli altri non sapevano».
Però sia l’avvistamento di Campeche in Messico che l’incidente di Lakenheath-Bentwaters in Inghilterra, sono esempi di presunti casi ufologici che hanno già trovato spiegazioni ben più plausibili delle visite da parte di extraterrestri. Possono sembrare esempi suggestivi dopo tutto il discorso che abbiamo ascoltato, se non opportunamente approfondito, come abbiamo fatto nel presente articolo. Si chiama «ancoraggio»: una euristica su cui fanno leva complottisti e imbonitori di cui trattavamo qui.
«Ma la dichiarazione che mi ha colpito più di tutte e che mi è sempre rimasta nella testa è quella di John Maynard, un whistleblower che lavorava alla Defence Intelligence Agency una trentina di anni fa, quindi prima della Stazione Spaziale Internazionale. Era l’epoca delle guerre stellari di Reagan, quando tutti mettevano in orbita satelliti dappertutto in quel periodo. E Maynard ha raccontato che un giorno si è accorto che almeno la metà dei satelliti che ruotano intorno alla Terra non guardano la Terra, ma sono puntati verso lo spazio esterno. E quando ha chiesto spiegazioni ai suoi superiori ha ricevuto una risposta molto curiosa».
Nella registrazione sentiamo Maynard sostenere che alla Nasa non sapessero come mai quei satelliti fossero orientati verso lo spazio esterno, mentre gli avrebbero fatto allusioni riguardo a qualcosa o qualcuno che starebbero aspettando. Il video originale finisce così, senza che Mazzucco presenti fonti a supporto, coerentemente con tutto il resto del filmato.
Conclusioni
Mazzucco sulla ISS, per sua stessa ammissione, presenta una serie di ipotesi ufologiche, elencando esclusivamente congetture, surrogati di prove e presentando come misteriosi dei casi che invece hanno già trovato spiegazioni. Non perdona a dirigenti Nasa delle semplificazioni eccessive, salvo usarne parecchie in merito alle dichiarazioni del Pentagono o alle reazioni emotive di Cristoforetti. Nella nostra analisi, come richiesto dagli stessi fan, non ci siamo limitati alla clip in circolazione su Facebook, ma abbiamo esaminato l’intero filmato pubblicato da Mazzucco nel suo canale YouTube.
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