Nello Trocchia e Sara Giudice non molestarono la collega: il gip archivia le accuse sul flirt in taxi. «Lei era consenziente»
Il giudice per le indagini preliminari di Roma, Maria Gaspari, ha disposto l’archiviazione dell’indagine che vedeva indagati per violenza sessuale su una collega i giornalisti Sara Giudice e Nello Trocchia. «Le risultanze investigative non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna, così come ritenuto dal pm, le cui esaustive e articolate argomentazioni sono del tutto condivisibili», scrive il gip nel provvedimento, che mette fine a una vicenda che ha tormentato la coppia per mesi. Trocchia è una nota firma del quotidiano Domani, Giudice una giornalista televisiva che ha lavorato a Piazzapulita. I due erano stati denunciati da una giovane collega per presunte molestie che sarebbero avvenute la notte tra il 29 e il 30 gennaio 2023. La giovane aveva raccontato di essere stata baciata e toccata sul taxi che aveva preso insieme a Trocchia e Giudice al ritorno da una festa in un locale di Trastevere, a Roma. Quindi, sempre seconda la denuncia, i due compagni avrebbero insistito, approfittando del suo stato confusionario per i cocktail bevuti, perché lei salisse con loro a casa. Si sarebbe resa conto del pericolo in tempo per tornare a casa dal compagno, ma all’indomani avrebbe fatto delle analisi sulle urine anche per il sospetto che qualche sostanza fosse stata sciolta in uno dei drink. Quindi la decisione di denunciare. Trocchia e Giudice avevano sempre negato qualsiasi atto contro la volontà della collega, e smentito la presunta insistenza per salire a casa, dove – oltre tutto – c’era una baby sitter con la figlia della coppia. Ora la magistratura ha dato loro ragione, appurando l’insussistenza delle accuse.
La ricostruzione del giudice e il sollievo della coppia
«Una falsa denuncia è stata trasformata in una campagna di mostrificazione contro due giornalisti considerati “nemici” del governo», si sfogano ora i due giornalisti ingiustamente accusati dopo la notizia dell’archiviazione. «Nonostante il dolore per l’infamante e infondata accusa siamo rimasti in piedi aspettando che i giudici sancissero la verità dei fatti», rimarcano Trocchia e Giudice. Quest’ultima in particolare aveva raccontato nei mesi scorsi di aver subito dei danni professionali oggettivi dalla vicenda giudiziaria: la Rai non le aveva confermato un contratto di collaborazione pronto per una nuova trasmissione. Nell’archiviare la denuncia, così come richiesta dal pubblico ministero, il gip scrive che è «pacifico che quella sera vi siano stati atti sessuali tra i tre», così come che «che quella sera tutti avessero bevuto e che fossero quantomeno brilli», ma anche che gli atti in oggetto «non siano stati compiuti con violenza fisica o minaccia, circostanza questa esclusa anche dalla persona offesa e confermata dal tassista presente al momento dei fatti». Il gip ha anche escluso la necessità di svolgere nuovi esami tossicologici, così come di ascoltare nuovamente la (presunta) vittima, considerate che le sue dichiarazioni erano già state raccolte al momento della presentazione della denuncia in un atto istruttorio definito «particolarmente accurato e preciso».