Var a chiamata e dialoghi pubblici, le idee del presidente degli arbitri per innovare il calcio: «Serve trasparenza»
«Var a chiamata», invece per l’ascolto degli audio tra gli arbitri suggerisce che «il calcio debba seguire l’esempio del rugby» e poi giudica «complicate» le interviste a caldo dei direttori di gara. Il presidente dell’Aia (Associazione italiana arbitri) Antonio Zappi, eletto il 14 dicembre, ha lanciato a Radio anch’io Sport alcune idee sul mondo dell’arbitraggio nel calcio.
«Sarà l’Ifab a decidere tempi e modi»
Zappi ha voluto precisare che le sue sono soltanto proposte personali derivate dalla sua esperienza sul campo e, dopo il ritiro, da osservatore: «Premesso che sarà l’Ifab a decidere tempi e modi, credo che il Var a chiamata – ovvero la possibilità per un capitano o un allenatore di chiedere una “on field review” – possa affermare un criterio di giustizia sostanziale. A me piacerebbe un sistema nel quale chi esce dal terreno di gioco abbia la certezza che la decisione assunta sia quella giusta». Un modo anche per non trasformare l’arbitro in «un mero esecutore di ordini dalla sala Var. La sensibilità che si ha sul terreno di gioco per assumere la decisione migliore deve rimanere».
Il calcio come il rugby: l’ascolto degli audio
Zappi parla anche della questione dell’ascolto dei dialoghi tra arbitro e sala Var: «In un’ottica di piena trasparenza, mi piacerebbe che il calcio seguisse l’esempio del rugby, con la possibilità per gli arbitri di spiegare a tutti le decisioni ed evitare a chiunque di poter mantenere qualsiasi retro pensiero».
Su Rocchi e Orsato
Il presidente dell’Aia ha anche parlato dei suoi colleghi Gianluca Rocchi e Daniele Orsato. Sul primo, designatore della Can, ha detto che «la sua qualità non ha bisogno di essere messa in discussione dal neo presidente dell’Aia. Ha un contratto biennale, proseguirà il suo lavoro. Sta lavorando bene, cercando di porre attenzione anche alla necessità di ricambio generazionale». Mentre del secondo, che si è ritirato di recente, ha anticipato che «ha già dato disponibilità all’Aia, a breve ci metteremo a tavolino».
Le interviste a fine gara
Sulle interviste a fine gara agli arbitri, a gran richiesta invocate dai media, Zappi si mostra più perplesso: «Chi si occupa di comunicazione sa benissimo che, in un contesto di stress, una parola espressa male davanti a milioni di persone può creare una grande confusione ed essere fuorviante». Il presidente dell’Aia, piuttosto, pensa di istituire «un canale tematico col quale spiegare le decisioni arbitrali, nei tempi e nei modi giusti. Immediatamente dopo le gare è complicato immaginare interviste a caldo». E sulla possibilità di portare ex calciatori in sala Var, Zappi chiude: «Includerli direttamente in sala Var sarebbe eccessivo».