Capodanno a Roma, l’agenzia di Tony Effe dopo lo stop di Gualtieri: «Danno d’immagine». Ma Conti lo rilancia: «Lascerà tutti a bocca aperta»
«È evidente il danno di immagine subìto dall’artista a causa di questa situazione». Continuano le polemiche sull’esclusione del trapper Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma perché accusato dalle associazioni femministe di cantare parole «lesive della dignità delle donne». A parlare questa volta è Pegaso Management, il management del rapper, che lamenta: «Innegabile che questa vicenda abbia esposto Tony Effe a una forte pressione mediatica, rischiando di comprometterne l’immagine e la carriera».
Il caso del Capodanno romano
Alle polemiche si è unita anche la società Vivo Concerti e Friends&Partners, tra gli organizzatori dell’evento finanziato dal Campidoglio: «Vivo stupore e dispiacere», ha dichiarato, «in assenza di alcuna valida motivazione, dopo il raggiungimento di un accordo fra le parti». Dopo le contestazioni, il sindaco Roberto Gualtieri ha deciso di fare dietrofront e quindi rinunciare all’artista: «Il concerto di Capodanno deve unire, quella scelta avrebbe creato contrapposizioni e avremmo dovuto pensarci prima: è stato un errore», aveva detto al Messaggero.it. Parallelamente il Codacons si è mosso per l’esclusione del cantante dal Festival di Sanremo.
La difesa di Conti
Nessun passo indietro da parte del direttore artistico della prossima kermesse della Canzone italiana, Carlo Conti. Già ieri, 16 dicembre, durante la registrazione di uno spot pubblicitario aveva chiarito la sua posizione in merito alle richieste di espulsione di Tony Effe e Fedez dall’evento: «Sono due ragazzi intelligentissimi: canteranno e basta, ne sono sicuro. E poi fa parte del colore e del calore, staremo a vedere». Oggi, durante una conferenza stampa, ha ribadito: «Il mio compito è selezionare canzoni, ognuna di queste 30 è meritevole di essere cantata su quel palco, ogni canzone ha motivazioni diverse, ma non ci sono temi sbagliati. Tony Effe lascerà tutti a bocca aperta. Ognuno deve e può dire ciò che prova». Il direttore del Prime Time, Marcello Ciannamea, ha poi sottolineato che «il Festival è una gara canora. Tony Effe ha presentato una canzone che nulla ha a che vedere con frasi sessiste».