Inchiesta ultras, nuova accusa per Lucci: capo di un’associazione per il traffico internazionale di droga
Una nuova accusa ha raggiunto il capo ultrà del Milan Luca Lucci, già agli arresti nell’inchiesta Due curve sulle infiltrazioni mafiose nel tifo organizzato. Il leader del gruppo «Banditi», come riporta Cesare Giuzzi sul Corriere, è ritenuto il capo di una associazione finalizzata al traffico internazionale di droga: reato per cui rischia 20 anni di carcere. Nell’ordinanza della Procura di Milano sono in tutto 8 le misure cautelari eseguite oggi, 17 dicembre, dalla polizia.
Il traffico di droga
Già un mese fa Lucci era stato raggiunto nel carcere di Voghera da un’altra ordinanza che gli contestava di far parte di una rete vicina alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro che gestiva i rifornimenti e la distribuzione di stupefacenti tra la Calabria e la Lombardia. L’associazione di cui avrebbe fatto parte era dedita allo spaccio di cocaina e hashish generando almeno 11 milioni di euro di introiti. Ma le indagini della squadra Mobile, del pm della Dda Rosario Ferracane e del sostituto Leonardo Lesti della procura di Milano ora lo inquadrano come capo di una associazione finalizzata al traffico internazionale di droga.
Gli elicotteri per trasportare la droga
Nella precedente ordinanza si citavano i rapporti di Lucci con alcuni criminali sudamericani che potevano usufruire di «basi strategiche controllando le spedizioni della cocaina verso le più importanti piazze intercontinentali». L’associazione di cui avrebbe fatto parte Lucci si sarebbe anche impegnata a distribuire «grossi quantitativi di hashish provenienti dal Marocco e dalla Spagna, grazie all’opera di un narcotrafficante di altissimo livello». Ma dall’ordinanza eseguita questa mattina è emerso un altro progetto ben più strutturato e ambizioso: il trasporto della droga dal Marocco all’Europa con elicotteri capaci di percorrere tracciati lontani dai radar. I modelli che l’organizzazione avrebbe utilizzato sono il «Robinson R44 Clipper» e l’«Agusta»: ma tutto si è fermato con l’arresto di Lucci per droga nel 2021 per cui ha patteggiato in appello 6 anni e 4 mesi.
Gli altri nomi
A spartirsi la gestione dell’organizzazione c’era anche l’albanese Fatjon Gjonaj che non è ancora stato rintracciato. Oltre a lui nell’ordinanza sono finiti i nomi di: Daniele Cataldo, 52 anni, Yuri Trocino, 38 anni, Luciano «Ciano» Romano, 49 anni, Rosario Calabria, 36 anni e Antonio Rosario Trimboli, 42 anni. «Lucci è senza ombra di dubbio il dirigente e promotore dell’associazione in Italia, essendo in grado di esercitare, d’intesa con Gjonaj, l’influenza necessaria per impartire direttive ai suoi sodali, molti dei quali appartenenti al mondo del tifo ultras milanista, del quale nel periodo della presente indagine egli era il capo indiscusso, consapevoli di seguire la sua guida per il buon esito degli affari illeciti», scrive il gip Fabrizio Filice. Indagata ma non arrestata la “contabile” della curva Sud, Roberta Grassi. L’inchiesta documenta decine di importazioni attraverso fotografie: le più grosse arrivavano dalla Spagna a bordo dei tir mentre le più piccole (di 15-20 chili) venivano organizzate direttamente da Lucci attraverso «corrieri Amazon». I panetti venivano nascosti tra i pacchi, riportano gli inquirenti.