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Madalina Ghenea faccia a faccia con la sua stalker: «Mi ha sconvolto sapere che è una donna»

17 Dicembre 2024 - 16:26 Gabriele Fazio
L'attrice ha partecipato all'udienza preliminare presso il tribunale di Milano a carico di una donna accusata di stalking: una connazionale di 45 anni che l'avrebbe perseguitata per anni

Madalina Ghenea, 37 anni, attrice rumena nota al largo pubblico per il ruolo in Youth, settima regia firmata da Paolo Sorrentino, ha partecipato all’udienza preliminare presso il tribunale a Milano a carico di una donna accusata di stalking. Continui commenti su Instagram e sulle pagine Instagram di persone a lei vicine, insulti pesanti misti ad auguri di morte e grave body shaming. Anche la presunta stalker è rumena. Si chiama Ionela Bursuc, ha 45 anni e vive a Limbiate. La prima denuncia, contro ignoti, dell’attrice risale al 2021, da tanto dura l’ossessione della donna e da tanto Madalina Ghenea ha dovuto cambiare abitudini di vita perché spaventata dalla situazione. Oltre alla campagna denigratoria, avviata attraverso l’utilizzo di una serie di account fake sui social, la donna era addirittura arrivata a contattare telefonicamente la sua agente e personalità del calibro del regista Paolo Genovese e del fotografo Adolfo Franzò.

Il confronto in aula

«Non è stato piacevole, ho provato un vuoto nello stomaco – ha raccontato l’attrice uscendo dall’aula -. Non mi ha nemmeno guardata in faccia. Aveva in parte il volto coperto da un cappello, gli occhiali, e la sciarpa in modo da non farsi riconoscere», è stato difficile da digerire il confronto con la donna davanti a un giudice, donna che tra l’altro si proclama innocente sostenendo che anni fa le fu rubato uno zaino con dentro un foglio su cui si era annotata tutte le proprie password. Storia che non ha molto convinto Madalina Ghenea, che infatti ha detto: «Se davvero, come lei ha detto, le hanno rubato le password dei suoi account per poi usare i suoi profili e che non era in grado di fare quello per cui è accusata, quanto meno avrebbe detto qualcosa, avrebbe chiesto scusa». Il dubbio comunque resta, se non sull’identità dello stalker, sicuramente sulle motivazioni che l’hanno spinta ad assumere un tale atteggiamento: «Mi sconvolge il fatto che si tratti di una donna, io poi sono anche mamma, penso che tra noi donne ci debba essere supporto. Non riesco a capire perché per così tanti anni mi sono stati mandati messaggi così pesanti. Perché contattare le persone con cui lavoro per capire dove sono, con chi sono? Ero in Messico e anche lì, la mia agente ha ricevuto messaggi». «Quello che vorrei tanto – conclude l’attrice con i giornalisti – è contribuire a un cambiamento sui social, quanto meno per mettere un freno al fenomeno, oramai dilagante, chiamato shitstorm. Perché questo ricevere continue minacce, anche di morte, e valanghe di insulti, sebbene viaggino nel mondo virtuale, è come se qualcuno bussasse alla tua porta ed entrasse in casa tua e ogni giorno ti dice che devi morire. Non è normale vivere così». L’attrice comunque ha dichiarato che qualora arrivasse una cifra di risarcimento, cosa che può richiedere per danni morali e per aver visto, a causa di questa persecuzione, svanire diversi lavori, la devolverebbe interamente in beneficienza.

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