Puff Daddy, l’accusa di Daniel Baldwin: «I video shock delle feste venduti ai protagonisti a prezzi stellari»
Una vera e propria compravendita di video. Daniel Baldwin, fratello di Alec, intervistato dal podcast PBD, ha svelato questo retroscena riguardante la vicenda di Puff Daddy ed i suoi famigerati White Party, come ormai noto, al centro di un’indagine gigantesca per la quale il rapper e producer è accusato di traffico sessuale e racket. Secondo quanto raccontato dall’attore e regista, nelle ultime settimane sarebbero venuti fuori dei video in cui venivano riprese star dello showbiz americano che partecipavano agli abusi per i quali Sean Combs (così all’anagrafe Puff Daddy) oggi è indagato. I video sarebbero in mano al rapper, attualmente detenuto nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn in attesa del processo che avrà inizio a maggio. «Aveva telecamere ovunque» dice Baldwin al conduttore Patrick Bet-David, sostenendo che suoi amici e avvocati gli hanno rivelato che questi video sarebbero in vendita per permettere agli interessati di evitare di essere coinvolti nel caso. Non solo, pare che negli ultimi giorni i prezzi di questi video stiano vertiginosamente salendo. «Stanno aumentando il prezzo – ha detto – perché se vuoi che il tuo cliente e il tuo attore famoso non siano coinvolti, che un cantante famoso non si faccia avanti, questo è il prezzo. E stanno solo vendendo alle persone che ci sono dentro. Questo è quello che ho sentito. Stanno vendendo quei video».
Quello che l’attore e regista racconta supporterebbe il racconto di alcuni testimoni, soprattutto uno, che pare sia venuto in possesso di una chiavetta USB contenente otto video pornografici con protagoniste diverse celebrità, tre di queste definite «bambine». Anche per questo al momento tutta Hollywood, nonché il gotha dell’industria musicale, starebbero tremando, e per alcuni quando la verità verrà fuori in tribunale gli Stati Uniti dovranno prepararsi ad un nuovo #MeToo. Lo stesso Tony Buzbee, il noto avvocato che guida una class-action di oltre 120 presunte vittime, dopo aver ascoltato tutte le storie, ha affermato in una conferenza stampa che le verità e i nomi che verranno fuori saranno sconvolgenti. «Non mi piace dire cose che so, a meno che non le veda», ha aggiunto Baldwin, ma ha anche svelato che tutta Hollywood era a conoscenza di ciò che accadeva alle feste di Diddy. Lui stesso è stato ospite del rapper ma ha spiegato che solitamente queste feste si dividevano in due parti: ce n’era una più grande, normale, durante la quale non accadeva niente di che. A tarda notte poi rimanevano 30/40 persone, solo amici intimi e star «superfamose», e allora «le porte si chiudevano a chiave». Alle volte, se troppa gente rimaneva oltre un certo orario, veniva invitata ad andarsene. Baldwin sostiene di non essere mai rimasto per la seconda parte della serata.