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Green Deal, slitta la legge Ue contro la deforestazione: rinviate di un anno le nuove regole ma nessuna modifica al testo

17 Dicembre 2024 - 13:05 Gianluca Brambilla
rinvio deforestazione ue
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Il Parlamento europeo ha dato l'ok per posticipare l'entrata in vigore del regolamento, finito al centro di un'accesa contesa politica

Slitta di un anno l’entrata in vigore dello Eudr, il regolamento europeo contro la deforestazione. Oggi, martedì 17 dicembre, il parlamento Ue ha votato il via libera al posticipo del provvedimento, uno dei più ambiziosi ma anche contestati del Green Deal. Il rinvio è passato con 546 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti e mette con ogni probabilità la parola fine a una contesa politica che va avanti ormai da inizio anno e ha rischiato di mandare in frantumi la cosiddetta «maggioranza Ursula», composta da Popolari, Socialisti e Liberali. Ora che il rinvio dello Eudr ha ottenuto il via libera del parlamento, tocca al Consiglio ratificare ufficialmente la decisione. A quel punto, le nuove regole europee contro la deforestazione entreranno in vigore il il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le Pmi, anziché rispettivamente il 30 dicembre 2024 e il 30 giugno 2025.

Favorevoli e contrari al rinvio del regolamento europeo contro la deforestazione nel voto al Parlamento europeo di martedì 17 dicembre

Il regolamento Ue contro la deforestazione

Lo Eudr, che fa parte dell’ambizioso progetto di sostenibilità del Green Deal, punta a ridurre – ed eventualmente azzerare – il ruolo dell’Unione europea nella deforestazione. Il regolamento rafforza i controlli dell’Ue sugli operatori e i commercianti, che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato comunitario – tra cui caffè, cacao e olio di palma – non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito al degrado forestale. Secondo una stima della Fao, circa 420 milioni di ettari di foresta, un’area più grande di tutta l’Unione europea, sono andati persi a causa della deforestazione tra il 1990 e il 2020. Una perdita dal valore inestimabile, di cui sono responsabili per circa il 10% proprio i consumi dei cittadini europei. Il regolamento Ue punta a ridurre drasticamente questo fenomeno introducendo regole e controlli ben più stringenti rispetto a quelli attualmente in vigore. Si stima che in Italia siano circa 200mila le aziende coinvolte dallo Eudr, con impatti molto diversi tra grandi e piccoli operatori.

–> Cosa prevede il regolamento sulla deforestazione: domande e risposte <–

Il pressing per il rinvio delle nuove regole

Il rinvio del regolamento europeo contro la deforestazione è stato al centro di una delle più accese contese politiche degli ultimi mesi, arrivando a far scontrare le diverse anime della maggioranza che hanno sostenuto la rielezione di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea. Lo Eudr è stato approvato a fine 2022 ed è entrato in vigore, almeno formalmente, a giugno del 2023. Ma le vere novità introdotte dal regolamento Ue sarebbero dovute entrare in vigore il 30 dicembre 2024 per le grandi aziende e il 30 giugno 2025 per le Pmi. Una scadenza considerata troppo rigida dal mondo delle imprese e da alcuni governi conservatori – Italia in testa – che da inizio anno hanno accelerato il pressing sulla Commissione europea affinché rinviasse l’entrata in vigore delle nuove regole. Alla fine, von der Leyen ha ceduto e anche i più strenui difensori del Green Deal – a partire dai Socialisti – si sono detti d’accordo con il rinvio.

Il blitz delle destre e l’altolà del Consiglio Ue

Peccato che lo scorso novembre, poco prima del voto in aula, i Popolari hanno deciso di forzare la mano e si sono alleati con l’ultradestra per introdurre una serie di modifiche volte a indebolire il regolamento e ridurne l’ambizione. Il dossier è finito quindi sul tavolo del Consiglio Ue, che avrebbe dovuto dare l’ok definitivo. Ma i governi si sono rifiutati di approvare lo slittamento delle nuove regole con le modifiche votate insieme all’ultradestra e hanno rispedito la questione al Parlamento europeo. Le istituzioni comunitarie hanno dovuto quindi avviare una corsa contro il tempo per riuscire ad approvare il rinvio dello Eudr prima di fine anno. E per riuscirci, il Ppe è stato costretto a cedere e tornare al patto iniziale: posticipare l’entrata in vigore delle nuove regole ma senza cambiare nemmeno una virgola del provvedimento. La questione, dunque, è tornata nuovamente al Parlamento europeo, che oggi ha dato nuovamente il proprio via libera al rinvio delle nuove regole. Questa volta, a meno di ulteriori sorprese, in modo definitivo.

In copertina: Una piantagione di palme da olio a Sabak Bernam, in Malesia (EPA/Fazry Ismail)

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