L’ultimo orrore in Siria, «almeno 100.000 corpi trovati in una fossa comune vicino Damasco»
Una fossa comune con almeno 100mila corpi di persone uccise dal regime del deposto presidente Bashar al-Assad sarebbe stata trovata ad al-Qutayfah, fuori Damasco. A riferirlo è Reuters, ma anche il capo dell’ong Syrian Emergency Task Force, Mouaz Moustafa, che conferma il sito ed è stato intervistato anche da Al Jazeera. Mouaz Moustafa ha affermato che il sito di al-Qutayfah, 40 km a nord della capitale siriana, era una delle cinque fosse comuni da lui identificate nel corso degli anni. «Centomila è la stima più prudente del numero di corpi sepolti nel sito – ha dichiarato Moustafa – È una stima molto, molto estremamente prudente».
«Corpi schiacciati dai bulldozer per fare spazio»
Sono centinaia di migliaia i siriani uccisi dal 2011, quando la repressione delle proteste contro il suo regime sono diventate una vera e propria guerra civile. Assad e suo padre Hafez, che lo ha preceduto come presidente ed è morto nel 2000, sono accusati da siriani, gruppi per i diritti umani e altri governi di esecuzioni extragiudiziali su larga scala, tra cui esecuzioni di massa all’interno del sistema carcerario.
L’ambasciatore siriano all’ONU Koussay Aldahhak per ora non commenta, secondo quanto riferisce Reuters. Ha assunto il ruolo a gennaio, mentre Assad era ancora al potere, ma la scorsa settimana ha detto ai giornalisti che stava aspettando istruzioni dalle nuove autorità e che avrebbe «continuato a difendere e lavorare per il popolo siriano». Secondo l’ipotesi di Moustafa i servizi siriani sono «responsabili del trasporto dei corpi dagli ospedali militari, dove venivano raccolti i prigionieri dopo essere stati torturati a morte, all’invio in fosse comuni». «Siamo riusciti a parlare con le persone che lavoravano a queste fosse comuni, che erano fuggite dalla Siria da sole o che avevamo aiutato a fuggire», ha detto. Il suo gruppo ha parlato con i conducenti di bulldozer costretti a scavare tombe e «spesso, su ordine, schiacciavano i corpi per farli entrare e poi li ricoprivano di terra». L’attivista spiega che i luoghi delle tombe non sono protetti e ha affermato che è necessario preservarli per salvaguardare le prove in vista delle indagini.
(Immagine di repertorio. Una veduta aerea ripresa con un drone mostra dei corpi ammassati su un camion nel luogo in cui sono stati scoperti dei resti umani lungo la strada che porta all’aeroporto di Damasco, in Siria, il 16 dicembre 2024. Secondo i White Elemets siriani, 17 corpi e 24 sacchi contenenti ossa umane sono stati trovati abbandonati sul ciglio della strada che porta all’aeroporto internazionale di Damasco, ed è stata avviata un’indagine per determinare l’identità dei corpi e le circostanze della morte. Foto EPA/MOHAMMED AL RIFAI)