L’Ue verserà 1 miliardo di euro alla Turchia per i rimpatri dei siriani. Von der Leyen ad Ankara: «Siamo al vostro fianco» – Il video
L’Unione europea verserà un miliardo di euro in più alla Turchia nell’anno in corso per necessità legate alla gestione dei rifugiati. Lo ha annunciato oggi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen da Ankara, dove è volata per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, tornato prepotentemente al centro dei giochi dopo la presa della Siria da parte delle milizie sunnite come l’Hayat Tahrir al-Sham, che la Turchia ha sostenuto per anni in chiave anti-Assad. Cosa i nuovi governanti di Damasco abbiano in serbo per la Siria è ancora tutt’altro che chiaro, ma è certo che il “protettore” Erdogan giocherà un ruolo chiave. Cruciale come quello che la Turchia ha e continuerà ad avere come rotta di transito dei migranti. Che ora la nuova Ue a trazione centrodestra si augura sarà invertita: non più flussi in ingresso dalla Siria (e non solo) verso l’Europa, ma ritorni più o meno volontari dei rifugiati verso il Paese liberato da Assad, e in ottica più ampia di clandestini e richiedenti asilo verso i propri Paesi d’origine. Ecco perché von der Leyen offre quindi nuove risorse all’autocrate di Ankara, per sostenere, ha detto in conferenza stampa, «l’istruzione e la sanità per i rifugiati in Turchia, la gestione della migrazione e delle frontiere, compresi i rimpatri volontari dei rifugiati siriani». «La Turchia ha sempre dimostrato responsabilità nell’accogliere milioni di rifugiati siriani negli anni e l’Ue è sempre stata al vostro fianco», ha sottolineato von der Leyen, ricordando che dal 2011 l’Ue ha versato quasi 10 miliardi ad Ankara a questo scopo. «Man mano che le cose si evolvono sul campo, potremo adattare questo miliardo alle nuove esigenze che potrebbero verificarsi in Siria», ha aggiunto la presidente della Commissione.
December 17, 2024
Dogane, visti, adesione all’Ue: cos’altro chiede Erdogan
Ringalluzzito dal rinnovato interesse Ue verso il sue Paese, Erdogan ha sollecitato da parte sua lo sblocco di altri fondi utili a consentire «che il ritorno dei siriani nel loro Paese diventi una realtà». Si stima che in Turchia vivano, in condizioni precarie, circa 3 milioni di cittadini siriani sfuggiti alla guerra civile e alle persecuzioni del regime di Assad. Ma il leader turco punta ad anche ad altre contropartite per il “lavoro sporco” che si propone di fare nei prossimi mesi. «L’adesione della Turchia all’Ue è ancora un obiettivo strategico», ha sparato Erdoğan, rievocando una questione ormai tabù per l’Europa da quando l’involuzione democratica del Paese ha fatto arenare il processo (che resta però formalmente aperto). Il leader turco ha detto però di aver discusso con von der Leyen di «passi congiunti da prendere per rilanciare la nostra relazione», e di attendersi dai Paesi europei «una nuova visione» riguardo ai rapporti con la Turchia. Se l’adesione all’Ue pare una chimera, quello cui Erdoğan punta più realisticamente è invece l’aggiornamento degli accordi doganali, e la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi che vogliono visitare l’Ue. «I nostri interessi comuni non dovrebbero essere tenuti prigionieri dall’agenda sterile di alcuni membri» dell’Ue, ha detto il leader turco, sottolinenando la necessità di «una relazione più forte e istituzionalizzata tra la Turchia e l’Unione europea».