Vito, Gaspare, Renzo, Melchiorre: scoperti 15 alias di Messina Danaro dopo le perquisizioni negli ospedali di Palermo
Vito Accardo, Melchiorre Corseri, Vito Fazzuni, Giuseppe Giglio, Giuseppe Gabriele, Giovanni Giorgi, Giuseppe Indelicato, Simone Luppino, Giuseppe Mangiaracina e Alberto Santangelo. Gaspare, Giuseppe, Renzo e Salvatore Bono. E Andrea Bonafede. La Dda, in una operazione partita mercoledì mattina 18 dicembre, ha perquisito gli ospedali di Palermo Villa Sofia e Civico per risalire alle identità utilizzate da Matteo Messina Denaro durante i suoi 30 anni di latitanza. Soprattutto nell’ultimo periodo, quando l’ex boss ha dovuto affrontare una diagnosi di tumore. Compito della Dea era anche acquisire la documentazione sanitaria intestata ai 15 pazienti fittizi e scoprire la rete di convivenza che ha permesso a Messina Denaro di sfuggire per anni all’arresto pur continuando a vivere a Castelvetrano. I dati relativi ai potenziali alias appartengono a persone esistenti, tutte, tranne una, del Trapanese, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, e nate tra il 1961 e il 1973, età abbastanza compatibili con quella del boss, nato nel 1962. Gli inquirenti hanno delegato la polizia ad acquisire negli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, in banche dati e in altre strutture ospedaliere della città prescrizioni, ricette e documentazione sui ricoveri riferibili alle 15 identità.
Indagato per favoreggiamento un oculista
Nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo risulta indagato per favoreggiamento aggravato anche un oculista di 69 anni. ‘inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido, nasce dal ritrovamento nel covo di Messina Denaro a Campobello di Mazara di due ricette mediche firmate dal medico tra il 2016 e il 2020 e intestate una ad Andrea Bonafede, l’alias a lungo usato dal padrino, l’altra a un altro nome. Messina Denaro era affetto da una grave forma di strabismo per cui si sarebbe fatto visitare in passato anche in Spagna. Oltre ai due ospedali sono in corso perquisizioni anche nello studio privato del medico.