Clarissa Burt, l’amore con Francesco Nuti e i tradimenti di Massimo Troisi: «L’ho saputo dai rotocalchi, mi spezzò il cuore»
Clarissa Burt, attrice e modella, racconta oggi la sua vita e la sua carriera al Corriere della Sera. E parla anche dei suoi amori: Francesco Nuti e Massimo Troisi. Burt è arrivata in Italia come top model a 24 anni: «Giravo per la città a piedi, con la piantina in mano e le scarpe da ginnastica. Il mio look funzionò. Pochi mesi dopo ero sulle passerelle di Milano, Parigi, New York». Rivela le sue regole salvavita: «Avere grande padronanza dei muscoli addominali e della schiena. Per non scivolare in passerella, grattare le suole. Dentro le scarpe attaccare una striscia di scotch biadesivo, per tenerle più aderenti al piede», dice nel colloquio con Giovanna Cavalli.
Raffaella Carrà
Poi finì in tv con Raffaella Carrà: «Mi ospitò a Il principe azzurro, su Canale 5. Mi fecero cavalcare un toro meccanico, fui l’unica a non cadere. Qualche mese dopo mi richiamò per Ricomincio da due, sulla Rai. Cantavo, io che prima di allora al massimo canticchiavo sotto la doccia. Un giorno ci fu un allarme bomba in diretta. Il pubblico fu fatto allontanare. Raffaella rimase in studio. E io con lei. Non potevo lasciarla da sola, non sarebbe stato un gesto nobile».
Pippo Baudo la annunciò come una delle donne più belle del mondo: «Mentre scendevo le scale, mi chiedevo ansiosa: “Sarà vero? Lo penseranno anche i telespettatori?”. Capirai, in platea c’era Ornella Muti». E c’è spazio anche per una figuraccia: «A Serata d’onore, con Jerry Calà ed Elisabetta Gardini. Mancavano cinque minuti al mio ingresso, andai a fare la pipì. Ma l’esibizione prima della mia saltò. Ero in bagno quando sentii partire la musica del mio numero. Panico. Il ballerino, poveraccio, cominciò senza di me. Arrivai in scena col fiatone».
Francesco Nuti
Francesco Nuti l’ha conosciuto «a Roma, a una cena di amici, con Christian De Sica che suonava il piano. Mi riaccompagnò a casa. Siamo stati insieme un anno e quattro mesi. Un gran lavoratore, un animo profondo». Ha recitato in Caruso Pascoski. «Non ero la prima scelta. Aveva cercato altre attrici, compresa Debra Winger. Alla fine prese me ed è andata bene. Ogni due settimane mi portava a Prato da sua madre che stava sempre in cucina e parlava calabrese stretto, non capivo una parola». Però si sono lasciati prima dell’uscita del film. E allora lei ha dovuto pagare il biglietto per vederlo: «Ci eravamo lasciati ad agosto. Decisione mia. A dicembre Francesco non mi invitò alla proiezione. Non l’aveva presa bene. Ma tra noi si era rotto qualcosa. Andai al cinema Barberini e comprai il posto a sedere. Non l’ho più visto né sentito, mi hanno telefonato quando è morto. Mi dispiace tanto per quello che gli è successo».
Massimo Troisi
Massimo Troisi invece l’ha conquistata facendole recapitare della legna: «Lo avevo incontrato sempre a una cena. Da poco era finita con Francesco. Vivevo in un residence. Chiacchierando con lui mi lamentai che faceva un freddo tremendo. In una stanza c’era un camino. Gli chiesi: “Dove posso trovare qualcosa per accendere il fuoco?”. Due giorni dopo mi arrivò un camion carico di ciocchi di legna con un biglietto: “Così starai al caldo”». Di lui le piaceva «la dolcezza. Non alzava mai la voce, tranquillo, mi dava grande sicurezza». Ha imparato il napoletano: «Per forza. Massimo me lo insegnò con le canzoni, tipo Malafemmena. La sera guardavamo la tv. Io cucinavo torte, gli piaceva quella al cioccolato».
La proposta di matrimonio
Lui voleva sposarla: «Me lo chiese la sera di Natale del 1990. Proprio quel giorno era morto mio nonno. Volevo partire, ma non c’erano voli. Andai in Vaticano a pregare per lui davanti al presepe. Quando siamo tornati a casa, sotto l’albero c’era una scatolina blu con l’anello». Ma lei gli ha detto no: «Non me la sono sentita. Venivamo da un periodo difficile. Qualche mese prima avevo scoperto quello che non avrei mai voluto scoprire». Ovvero n tradimento. «L’ho saputo dai rotocalchi. In mia assenza si era visto con un’altra, c’erano le fotografie. Ci rimasi malissimo, mi spezzò il cuore. Pensai: “Per lui evidentemente non sono abbastanza”».
La rottura
Troisi «negò: “ Tu sì pazz ”. Tipico. Quando un uomo ti risponde così vuole dire che l’hai beccato. In seguito ho saputo che quella non era stata l’unica scappatella». E lei che fece? «Me ne andai di casa. Poi sono tornata e ci abbiamo riprovato, ma la fiducia in lui non c’era più. Per questo non ho voluto sposarlo». L’anello però «mi ha chiesto di tenerlo “come pegno d’amore”. Era un solitario molto bello, ce l’ho ancora. Comunque è stata una grande storia d’amore, gli ho voluto bene lo stesso. Una volta Enzo Decaro raccontò: “L’unica donna che Massimo ha amato davvero è stata Clarissa Burt”. Mi ha fatto tanto piacere». Però non si è pentita di quel no: «Mai. Mi dicevano: “Dai Clarissa, chiudi un occhio”. Ma avrei dovuto chiudere anche le orecchie, la bocca, il cuore”. Non a caso ho scritto un libro sull’autostima».