L’organizzazione internazionale Human Rights Watch accusa Israele di «atti di genocidio a Gaza». Gli Usa: «Non siamo d’accordo»
Gli Stati Uniti non sono d’accorso con l’accusa di Human Rights Watch secondo cui Israele «sta compiendo atti di genocidio» nella Striscia di Gaza danneggiando le infrastrutture idriche. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel, durante un briefing. «Quando si tratta di accertare qualcosa come un genocidio, lo standard legale è incredibilmente alto, e quindi non siamo d’accordo con questa conclusione», ha precisa Patel. «Ciò non toglie che a Gaza – conclude – sia in corso una terribile crisi umanitaria». Per l’organizzazione non governativa in difesa dei diritti umani, con sede a New York, le autorità israeliane «hanno intenzionalmente privato i civili palestinesi di Gaza di un adeguato accesso all’acqua dall’ottobre 2023, con grande probabilità causando migliaia di morti e commettendo così il crimine contro l’umanità di sterminio e atti di genocidio», si legge nel rapporto di HRW pubblicato oggi. Per Israele, scrive il Times of Israel, il report «è pieno di bugie». «Human Rights Watch sta ancora una volta diffondendo le sue accuse di sangue per promuovere la sua propaganda anti-Israele… Questo rapporto è pieno di bugie che sono spaventose anche rispetto ai già bassi standard di Hrw», afferma il ministero degli Esteri israeliano in una dichiarazione. Nei giorni scorsi anche Amnesty International ha pubblicato un nuovo rapporto, dove l’organizzazione ripercorre la storia dell’azione militare israeliana nella Striscia avviata in seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Al suo interno si legge che «Israele ha scatenato l’inferno» a Gaza, «sfacciatamente, continuamente e con totale impunità».
Cosa contiene il rapporto di Human Rights Watch?
Nelle 179 pagine, la ong afferma di avere scoperto che le autorità israeliane hanno intenzionalmente privato i palestinesi di Gaza dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici necessari per la sopravvivenza umana di base. «Le autorità e le forze israeliane hanno interrotto e in seguito limitato l’acqua corrente a Gaza; hanno reso inutile la maggior parte delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza tagliando l’elettricità e limitando il carburante; hanno deliberatamente distrutto e danneggiato le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie e i materiali per la riparazione dell’acqua; e hanno bloccato l’ingresso di forniture idriche essenziali». E poi ancora: «L’acqua è essenziale per la vita umana, eppure per oltre un anno il governo israeliano ha deliberatamente negato ai palestinesi di Gaza il minimo indispensabile di cui hanno bisogno per sopravvivere», ha affermato Tirana Hassan, direttore esecutivo di Human Rights Watch. «Non si tratta solo di negligenza; è una politica calcolata di privazione che ha portato alla morte di migliaia di persone per disidratazione e malattie, che non è altro che un crimine contro l’umanità di sterminio e un atto di genocidio».
L’organizzazione ha intervistato 66 palestinesi di Gaza, 4 dipendenti della “Coastal Municipalities Water Utility di Gaza”, 31 operatori sanitari e 15 persone che lavorano con agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie internazionali a Gaza. Ha anche analizzato immagini satellitari, fotografie e video catturati tra l’inizio delle ostilità nell’ottobre 2023 e settembre 2024, nonché dati raccolti e stime prodotte da medici, epidemiologi, organizzazioni umanitarie ed esperti di acqua e servizi igienici. A fronte di quanto rilevato – conclude Hrw nel rapporto – «i governi e le organizzazioni internazionali dovrebbero adottare tutte le misure per prevenire il genocidio a Gaza, tra cui l’interruzione dell’assistenza militare, la revisione degli accordi bilaterali e delle relazioni diplomatiche e il sostegno alla Corte penale internazionale».
L’Idf bombarda due scuole rifugio: almeno 13 morti
Nel frattempo, tredici morti persone, fra cui cinque bambini, sono state uccise da raid aerei israeliani che hanno colpito due scuole che ospitano sfollati palestinesi nel quartiere di Daraj Tuffah, a Gaza City. Lo riferiscono funzionari dell’ospedale Ahli Baptist, nel quale sono state portate le vittime. La Difesa Civile di Gaza ha aggiunto che almeno 30 persone sono rimaste ferite.
Foto copertina: ANSA / MOHAMMED SABER | Edifici distrutti in seguito ad attacchi aerei israeliani nel campo profughi di Al Nuseirat, nella Striscia di Gaza